Roma, 18 dic. - Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria del Ssn "giudicano deludente la manovra economica approvata alla Camera e chiedono sostanziali modifiche al Senato in nome della sanita' pubblica e del lavoro dei suoi professionisti". Cosi', in una nota, l'Intersindacale, composta da Anaao Assomed - Aaroi-Emac - Cimo - Fp Cgil medici e dirigenti Ssn - Fvm Federazione Veterinari e Medici - Fassid (Aipac-Aupi-Simet-Sinafo-Snr) - Cisl medici - Fesmed - Anpo-Ascoti-Fials medici - Uil Fpl coordinamento nazionale delle aree contrattuali medica, veterinaria sanitaria.
"Gli impegni assunti dopo lo sciopero nazionale del 23 novembre scorso- dicono ancora- appaiono in gran parte disattesi. La stessa inclusione dell'indennita' di esclusivita' nella massa salariale solo a partire dal Ccnl 2019/2021, significa che nella tornata 2016/2018, non ancora conclusa per l'area della dirigenza sanitaria, l'incremento contrattuale del 3,48% sara' riferito ad un dato economico ridotto rispetto a quanto previsto per tutti i comparti del pubblico impiego e per la medicina convenzionata che hanno potuto utilizzare tutti gli specifici elementi retributivi. Anche l'esiguo incremento del numero dei contratti per la formazione specialistica post laurea, e' da considerare largamente insufficiente a compensare l'esodo pensionistico che investira' il Ssn nei prossimi anni. In definitiva, non si vedono le risposte attese alle richieste avanzate prima e dopo lo sciopero. Niente per le assunzioni necessarie per riportare le condizioni di lavoro ad uno stato umano e ridurre attraverso questa via, come il contratto di Governo ha promesso, le liste di attesa; niente per aumentare i livelli retributivi bloccati al 2010 con una perdita economica per ogni dirigente valutabile in 30 mila euro; niente per superare il blocco imposto dalla sciagurata legge Madia alle risorse accessorie, patrimonio storico irrinunciabile della categoria a garanzia del futuro contrattuale delle giovani generazioni".
"Anzi- continua la nota- in barba al cambiamento promesso, un finanziamento presente e futuro del Fsn irrisorio ed aleatorio, legato ad incrementi del Pil per gli anni 2020 e 2021 inverosimili, ed una campagna di criminalizzazione verso i medici pubblici, sottoposti a video sorveglianza e penalizzazioni nelle loro attivita' libero professionali per colpe che non possono essere loro attribuite. Mentre il Governo detassa il reddito dell'attivita' privata degli insegnanti ed elargisce a piene mani flat tax alle partite Iva, per i medici, veterinari e dirigenti sanitari vale il principio opposto, colpevoli, fino a prova contraria, di manipolare le liste d'attesa e, in caso di inadempienze ad altri dovute, sospesi sine die da una attivita' produttiva che garantisce liberta' di scelta ai cittadini e gettito fiscale certo".
"La legge di Bilancio 2019 e i decreti collegati- scrivono ancora- appaiono ciechi nel non vedere il baratro in cui la sanita' pubblica sta precipitando e sordi nel non ascoltare i tanti segnali di allarme".
Le organizzazioni aderenti all'Intersindacale chiedono "un impegno preciso del Governo rispetto a un contratto di lavoro atteso da 10 anni e non intendono assistere all'agonia del sistema sanitario pubblico e dei suoi professionisti che si sostanzia in un pericoloso abbassamento dei livelli di assistenza. Confermano le iniziative di protesta gia' annunciate in questi mesi, che culmineranno in due giornate di sciopero a gennaio 2019, attraverso iniziative, anche di carattere giudiziario, nei confronti di chi intende disattendere la sentenza della Corte Costituzionale in tema di diritto ad avere un contratto di lavoro. Non intendiamo, inoltre, rinunciare alla decorrenza degli incrementi contrattuali prevista dalla normativa vigente e confermata anche dalla Ragioneria generale dello Stato. Auspicando che il Governo del cambiamento manifesti responsabilita' e sensibilita' che i precedenti governi non hanno dimostrato".
(Wel/Dire)