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VIDEO | Scuola, Miozzo: “Sacrifici necessari per tornare presto in classe”

Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, parla alla Dire del ritorno in classe

Pubblicato:17-12-2020 09:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:44

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La situazione epidemiologica e’ ancora molto fragile e critica, ma non dobbiamo smettere di lavorare perche’ questo sarebbe il fallimento della politica, del nostro Paese, nei confronti della scuola: dobbiamo continuare a rispettare gli impegni che ci siamo presi, i tavoli dei prefetti devono continuare a lavorare, a creare le premesse e le condizioni affinche’ gli studenti possano tornare a scuola in sicurezza; se non facciamo questo vuol dire che abbiamo fallito”.
Cosi’ Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, parla alla Dire del ritorno in classe per gli studenti delle scuole secondarie di II grado.

“Questa estate– continua- abbiamo lavorato per portare i ragazzi a scuola a settembre, abbiamo visto quali sono state le condizioni, l’impreparazione e la scarsita’ di coordinamento soprattutto a livello locale e quindi molti studenti sono stati interrotti nella loro presenza a scuola, supplita dalla didattica a distanza che pero’ non puo’ completamente sostituire la presenza fisica”. Per rimediare, prosegue Miozzo, “abbiamo lanciato questa idea, d’accordo con la ministra Lucia Azzolina e tutto il Governo, di creare dei tavoli a livello provinciale coordinati dai prefetti che possano accelerare quel processo che ha avuto troppe lentezze”.

La scuola, ribadisce con forza Miozzo, non puo’ continuare a pagare “gli errori degli altri”.


Per il coordinatore del Cts “l’istruzione e la sanita’ sono i due settori del sistema sociale che sono stati piu’ penalizzati, ma nei decenni non negli ultimi mesi, e questa grande emergenza rende evidente il disastro del passato perche’ evidenzia e amplifica i problemi: se arrivi con una macchina che non funziona l’emergenza ti travolge e noi siamo stati travolti”.

“In tutta Europa- sottolinea- i ragazzi sono a scuola in presenza e solo in rare occasioni e’ stata adottata la Dad, noi invece stiamo penalizzando una generazione di ragazzi che domani saranno quelli che costruiranno il nostro futuro”. Per Miozzo e’ necessario “garantire la verifica sanitaria tempestiva”, che significa tamponi rapidi che permettano di intervenire velocemente quando si verificano casi, isolando solo gruppi ristretti di studenti senza chiudere intere scuole perche’ “il contagio zero non esiste da nessuna parte- ribadisce Miozzo- ma esiste un rischio calcolato” su cui intervenire.

“Non possiamo ricorrere alla Dad come sostituzione della scuola in presenza, il prezzo e’ altissimo non ce ne rendiamo conto perche’ non e’ un prezzo evidente: le ansie, le psicosi, i disturbi della sfera emotiva e psicologica si dimostrano con il tempo”, ma per Agostino Miozzo bisogna tener conto del danno che stanno subendo i giovani.

“Abbiamo gia’ pagato un prezzo altissimo per le tante limitazioni ma la curva lentamente sta declinando, l’Rt e’ sotto l’1 ma e’ ancora fragile, e’ una curva che puo’ improvvisamente rimbalzare. Abbiamo di fronte un periodo, quello delle vacanze invernali, con tanti possibili incontri e oltretutto al chiuso, condizioni ‘positive’ per il Coronavirus e quindi negative per la curva epidemica. Le feste, che sono sempre state un momento di condivisione, quest’anno saranno purtroppo un momento di ‘solitudine’. Ma- conclude Miozzo- non ci sono alternative”.

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