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Appalti truccati in favore dei Casalesi, indagato presidente del Pd campano

NAPOLI - Il Partito Democratico della Campania nella bufera. Questa

Pubblicato:26-04-2016 18:02
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:38

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stefano grazianoNAPOLI – Il Partito Democratico della Campania nella bufera. Questa mattina, infatti, il Nucleo regionale di  polizia tributaria della Guardia di finanza e i Carabinieri del nucleo investigativo di Caserta hanno perquisito le abitazioni e l’ufficio in consiglio regionale del presidente del Pd campano Stefano Graziano. Pesanti le ipotesi di reato: secondo gli inquirenti, Graziano  sarebbe il “punto di riferimento politico e amministrativo” del clan Zagaria, del quale è accusato di far parte Alessandro Zagaria, omonimo del boss, arrestato oggi. L’operazione effettuata dalle forze dell’ordine riguarda un giro di corruzione sugli appalti per lo storico palazzo Teti Maffuccini, già residenza di Giuseppe Garibaldi, ed ha portato all’arresto di nove persone, tra cui Biagio Di Muro, ex sindaco del comune di Santa Maria Capua Vetere.

I reati contestati sono di corruzione, turbativa d’asta e falso ideologico. Viene ipotizzata, inoltre, l’aggravante di aver agevolato la criminalità organizzata, con esplicito riferimento al clan camorristico dei Casalesi. Graziano, sotto inchiesta, è il destinario di un decreto di perquisizione per concorso esterno in associazione camorristica: perquisite le sue abitazioni di Roma e di Teverola, provincia di Caserta, e il suo ufficio di consigliere regionale al Centro direzionale di Napoli.

Immediate le reazioni del mondo politico. Mentre il blog di Beppe Grillo lancia l’hashtag #gomorrapd, gli esponenti del Movimento 5 Stelle campano sottolineano come “il Partito Democratico ha preso il posto di Forza Italia nel cuore dei casalesi“. Duro anche il commento del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris: “ancora una volta- dichiara in una nota- un esponente apicale del Pd viene coinvolto in vicende giudiziarie assai gravi, addirittura per quanto attiene a legami con una delle piu’ potenti organizzazioni mafiose in Italia. La rottamazione di Renzi non e’ mai iniziata, anzi“.


Le reazioni non tardano neanche in casa Dem dove, appena appresa la notizia, viene definita “scontata” la sospensione del presidente dagli incarichi di partito e dal gruppo regionale. Ribadisce questa posizione anche il presidente della Regione Vincenzo De Luca che, ai microfoni di Radio Kiss Kiss, pur difendendo “il principio secondo cui, fino a sentenza definitiva, tutti sono innocenti come prescrive la costituzione”, invita la magistratura “ad andare avanti e procedere in tempi rapidi, senza guardare in faccia a nessuno“.

L’autosospensione di Stefano Graziano arriva nel pomeriggio. “Nell’esprimere la massima fiducia nell’operato della magistratura- comunica l’esponente dem sotto inchiesta- con grande sofferenza, comunico la mia autosospensione dal Partito Democratico in attesa di chiarire, al di la’ di ogni anche generico sospetto, la mia posizione”.

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