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VIDEO | A Bologna due Hulk aprono campagna raccolta fondi per Ageop

A Bologna inaugura la campagna di sensibilizzazione "#lottoanchio" di Ageop, che quest'anno punta a raccogliere 50.000 euro per garantire due anni di ricerca scientifica

Pubblicato:29-01-2020 15:35
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:55
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BOLOGNA – Due agenti di Polizia si calano dal tetto del 13esimo padiglione dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna indossando una maschera di Hulk e battono giganti pugni verdi sui vetri delle finestre. Dall’altra parte del vetro, i piccoli pazienti dell’oncoematologia pediatrica sorridono e rispondono battendo a loro volta i pugni come ad incontrare quelli dei loro ‘eroi verdi’. È stato “un piccolo gesto per far sorridere i bambini“, dice uno dei due agenti. Ma anche l’inaugurazione della campagna di sensibilizzazione “#lottoanchio“, promossa da Ageop, l’associazione dei genitori dell’ematologia oncologia pediatrica, per raccogliere fondi per fare ricerca e “lottare per il 20% dei bambini che non sopravvivono al cancro”.









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Giada Oliva, la coordinatrice di Ageop, spiega che quest’anno l’obiettivo è “raccogliere 50.000 euro per poter coprire due anni di ricerca scientifica nel laboratorio del reparto di oncoematologia pediatrica”. Una ricerca ancora più sentita perché condotta da Jessica Bandini, che prima di diventare biologa e contrattista Ageop, è stata una piccola paziente del “Lalla Seragnoli”, il reparto del Sant’Orsola. “Non so spiegare bene perché ho deciso di ritornare”, racconta la Bandini, “forse mi è scattato qualcosa nel cuore perché qui, nonostante le sofferenze fisiche ed emotive mie e dei miei familiari, mi sono sempre sentita a casa”.


Il progetto si inserisce nell’accordo quadro che Ageop ha siglato con l’Azienda ospedaliero-universitaria e con cui si è impegnata a sostenere e finanziare 17 progetti “pensati per accompagnare i bambini e le famiglie in tutto il percorso di cura delle malattie oncologiche”. Il piano quinquennale 2019-2023 prevede per l’associazione un investimento di oltre 1.850.000 euro, anche per questo “il supporto della comunità è importante”. Raggiungere l’obiettivo di “#lottoanchio” vuole dire “assicurare ai bambini ammalati di tumore diagnosi tempestive e altamente specifiche a cui far corrispondere terapie personalizzate e quindi più efficaci”.

Andrea Pession, direttore dell’Unità operativa di Pediatria del Sant’Orsola, spiega che “per i sociologi per ogni bambino malato di cancro si mobilitano 300 persone. E in Italia ci sono circa 1.620 bambini malati ogni anno, fate voi il calcolo”. Sono bambini che “lottano in prima persona”, spiega Pession, “perché quella dei bambini non è una guerra con le armi, riguarda più un combattimento corpo a corpo, una lotta, contro il mostro che hanno dentro”. In questa battaglia, però, Oliva ricorda l’importanza della seconda parte dell’hashtag, l'”anchio”, perché ognuno può fare qualcosa per i bambini e le loro famiglie. Ci sono 65 giorni, fino al primo aprile prossimo, per contribuire alla raccolta fondi e chiunque può donare andando sul portale gingeridea.it.

Gli sponsor della campagna sono Galleria Cavour, Prometeia e Infortunistica Toscani, mentre la Regione Emila-Romagna, il Comune e la Città metropolitana di Bologna, nonché il Servizio sanitario regionale, il Policlinico e Ascom Bologna la patrocinano. Il flash mob di stamattina in cui gli agenti del VII Reparto mobile della Polizia si sono calati dal tetto è stato solo il primo evento di una serie di appuntamenti che si terranno fino al 15 febbraio prossimo in onore della giornata mondiale contro il cancro infantile. Per iniziare, domenica prossima Piazza Maggiore a Bologna sarà dedicata ai bambini “per creare socialità e far conoscere i bambini che vivono la città con chi, invece, lotta contro la malattia”, spiega Oliva.

di Veronica Lucchetti

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