(DIRE - Notiziario settimanale Scuola) Roma, 30 nov. - "Studenti in classe una volta alla settimana? Io direi almeno una per ogni livello di classe. I ragazzi non ne possono piu' e noi con loro". Cosi' Daniela Galletta, docente all'istituto superiore 'Copernico-Pasoli' di Verona commenta la proposta dello psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e direttore dell'Ido Federico Bianchi di Castelbianco che nei giorni scorsi ha inviato un appello al mondo delle istituzioni: "la scuola e' un luogo sicuro, non e' un focolaio, chiedere un giorno a settimana alle superiori permette ai ragazzi di non perdere il contatto con l'istituzione scuola che non e' solo apprendimento ma possibilita' di condividere, il danno che stanno subendo i ragazzi e' forte e ce lo porteremo dietro a lungo".
Galletta e' anche coordinatrice della rete 'Scuola e Territorio: Educare insieme' che riunisce 55 istituti della provincia veronese, di cui circa la meta' superiori: "Ogni giorno mi confronto coi miei colleghi e i miei alunni. Li vediamo in difficolta', sempre di piu'. La solitudine li rende tristi, hanno assoluto bisogno di contatto e di relazione e infatti ce lo chiedono. Noi cerchiamo di instillare in loro un po' di ottimismo con strategie didattiche innovative e qualche collegamento pomeridiano in piccoli gruppi, proprio per restituire loro parte della socialita' che manca, ma non basta piu'. Dal canto nostro speriamo in un segnale chiaro prima di Natale. Del resto, anche il ministero e' stato chiaro: la scuola e' una priorita'.
Pertanto, una proposta del genere non puo' che trovare il consenso di tutti noi insegnanti e credo anche dei genitori.
Genitori che spero facciano sentire un po' di piu' la loro voce. Non va tutto bene. L'adolescente ha bisogno di interazione e di contatto" conclude Galletta.
Non dimentichiamo "i maturandi che piangevano quando ci hanno lasciati, a fine esami- ricorda la docente- E' stato duro per loro e lo e' ancora di piu' per gli studenti di quest'anno, i quali sono ripiombati nella reclusione dopo soli due mesi di ritorno a una quotidianita' un po' piu' simile alla normalita'".
"Studenti a scuola una volta a settimana? Magari. I ragazzi hanno bisogno di venire fisicamente negli istituti. L'educazione non e' solo apprendimento e programmi da svolgere. Ci sono anche altre necessita', come lo stare insieme". Questo il commento della dirigente della Scuola Europa Milano, Roberta Ginese, alla proposta dello psicoterapeuta dell'eta' evolutiva Federico Bianchi di Castelbianco.
"Anche i ragazzi che in questo momento fanno lezione in presenza sentono il vuoto nella scuola lasciato da quelli che non ci sono- continua Ginese-. Questa situazione e' una perdita importante dal punto di vista psicologico e sociale, molto piu' che dal punto di vista didattico. L'anno scorso, infatti, i programmi sono stati portati avanti in modo eccellente. Ma umanamente gli studenti hanno perso tutto. Ecco perche' dico si' alla proposta".
"Il mio appello e' alla ministra e a tutte le istituzioni, la scuola e' un luogo sicuro, non e' un focolaio, chiedere un giorno a settimana alle superiori permette ai ragazzi di non perdere il contatto con l'istituzione scuola che non e' solo apprendimento ma possibilita' di condividere, il danno che stanno subendo i ragazzi e' forte e ce lo porteremo dietro a lungo". Con queste parole Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e direttore dell'Istituto di Ortofonologia (IdO), aveva infatti lanciato un appello ai decisori politici affinche' si permetta agli studenti delle scuole superiori di tornare in classe una volta a settimana.
"Con la Dad si viene a perdere una parte importante che e' la socialita'. La scuola, infatti, e' fatta di un tessuto di relazioni. Relazioni che vengono a mancare, in questo momento, a tutti: studenti, docenti, personale. E non c'e' nessun altro modo di recuperarle- commenta Antonella Capitanio, dirigente dell'istituto Tosi di Busto Arsizio- Detto questo, quindi, sarei favorevole alla proposta di Castelbianco. Ma il sistema dei trasporti e' in grado di reggere questa soluzione? Credo che, volendo davvero mettere in pratica quanto richiesto, sarebbe necessario un potenziamento dei mezzi pubblici".
"Sono pienamente d'accordo sulla necessita' di far tornare a scuola tutti gli studenti, predisponendo un sistema orario intelligente". Cosi' Daniela Diomedi, dirigente scolastica dell'IPSIA 'Meucci' di Cagliari, risponde all'appello lanciato da Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e direttore dell'istituto di Ortofonologia (IdO), affinche' si permetta agli studenti delle superiori di frequentare in presenza almeno una volta a settimana.
"Il nostro e' un istituto professionale con l'80% di discipline laboratoriali- continua Diomedi- quindi abbiamo gia' organizzato, in ottemperanza con l'ultimo DPCM, un orario settimanale in presenza e a distanza in modalita' sincrona e asincrona. È sicuramente complicato e faticoso organizzare un orario simile e non mancano le criticita', ma siamo fermamente convinti che questo sia necessario per non perdere gli studenti e fare in modo che non si perdano. Inoltre, proprio in collaborazione con l'IdO, abbiamo attivato uno sportello per gli studenti piu' fragili, che possono cosi' contare sul supporto di un team di esperti. La scuola deve essere in presenza e presente; una scuola vuota senza alunni e docenti non e' scuola".
Sono tante infatti le richieste di aiuto e sostegno che arrivano allo sportello online 'Lontani ma vicini', un servizio attivato proprio per sostenere docenti, studenti e famiglie in questo periodo di emergenza sanitaria. Un progetto di sostegno psicologico gratuito per le scuole promosso dall'Ido in collaborazione con la Societa' italiana di Pediatria(Https://www.diregiovani.it/lontani-ma-vicini-30-psicolog i-al-servizio-di-scuole-e-famiglie-2/).
(Red/Dire)