La dirigente: Andiamo avanti anche con lezioni individuali
Roma, 30 mar. - Se la chiusura delle scuole sta mettendo alla prova docenti e studenti di tutta Italia alle prese con lezioni in streaming e compiti online, la difficolta' e' ancora maggiore per gli istituti come il 'Magarotto', che tra i suoi 500 studenti ospita anche 180 ragazzi sordi.
Nonostante la vasta offerta formativa, con tre sedi (Roma, Padova e Torino) che vanno dall'infanzia alle superiori, l'istituto si e' convertito alle modalita' di e-learning, per ogni tipo di grado e specificita' scolastica.
"Ci siamo subito attrezzati per rimediare all'emergenza, anche se non nego che in un primo momento eravamo tutti disorientati- commenta la dirigente scolastica dell'istituto, Isabella Pinto, intervistata da diregiovani.it- abbiamo fatto tutto il possibile e siamo in continuo contatto con ragazzi e genitori. Ma il rischio che qualcuno resti indietro c'e', per questo stiamo facendo delle lezioni personalizzate e puntiamo a valutare l'impegno dei ragazzi, non solo la loro conoscenza. E di settimana in settimana il meccanismo della didattica a distanza si perfeziona sempre di piu'".
La scuola, quindi, continua a formare i suoi studenti sfruttando tutti gli strumenti del digitale. Qualche problema c'e' solo per la mancanza di strumenti, soprattutto per gli studenti delle superiori che hanno lasciato il loro materiale nei convitti di Padova e Roma, dove seguono le lezioni.
"Stiamo provvedendo a spedire tablet con schede sim agli alunni che non risiedono nelle sedi della scuola- racconta la dirigente- la difficolta' piu' grande e' quella della qualita' di connessione, soprattutto per i non udenti per i quali le immagini devono essere chiare. Per fortuna, pero', non sono mancati gli assistenti alla comunicazione, che intervengono durante le lezioni online per tradurre nella lingua dei segni".
Ogni docente dell'istituto, quindi, puo' arrivare a svolgere fino a tre lezioni: una con ragazzi e ragazze udenti, in modalita' streaming, una per studenti sordi e una individuale per ragazzi con altre disabilita'. La comunicazione, intanto, va avanti grazie al sito della scuola, alle pagine Facebook e Whatsapp. "Alla fine, tutto questo configurera' un nuovo scenario nella scuola, rendendola piu' inclusiva e vicina ai ragazzi- commenta Isabella Pinto- abbiamo capito che non conosciamo le potenzialita' di tante tecnologie, che stiamo utilizzando anche per riunioni e scrutini".
La dirigente, inoltre, ha deciso di tenere chiuse le porte del suo istituto, e aprirle solo in casi di necessita'. Secondo quando descritto dalla nota del 18 marzo del ministero dell'Istruzione, infatti, le scuole restano aperte virtualmente e aprono fisicamente soltanto in casi di attivita' o necessita'.
"Ho deciso di chiudere e mandare tutti i dipendenti in smart working- conclude la dirigente- se serve degli amministrativi vanno a scuola, ad esempio per spedire del materiale scolastico che serve ai ragazzi. Ma rimanere aperti secondo me e' follia.
Stare a scuola tutti i giorni corrisponde ad esporre le persone a un rischio, e la priorita' deve essere sempre la salute".
(Red/Dire)