Hanno firmato manifesto per istruzione di qualita'
Roma, 2 mar. - Il Movimento delle 'Piccole scuole' si rafforza e punta sempre piu' sulla condivisione di esperienze e di sforzi per garantire un'offerta didattica di qualita' in scuole remote, disagiate o con pluriclassi, con particolare attenzione alle scuole di montagna, delle piccole isole e a quelle di minori dimensioni collocate in aree periferiche. Istituti di dimensioni ridotte in alcuni casi ridottissime, con una manciata di studenti e di docenti, in cui formare una classe 'regolare' di 25 studenti e' un miraggio. A volte, gli alunni si contano sul palmo di una mano come nell'isola siciliana di Alicudi o nel caso limite della primaria nel comune di Ceresole Reale in Piemonte, che nel recente passato ha funzionato per una sola alunna, tanto da essere definita la 'scuola piu' piccola del mondo'.
A oggi, le 'Piccole scuole' in Italia sono 8.848 di cui 7.204 primarie e 1.644 secondarie di I grado, per complessivi 591.682 studenti. Nello specifico, i plessi con pluriclassi sono 1.460, di cui 1.265 primarie e 195 secondarie di I grado, con complessivi 28.919 studenti. Le piccole scuole sono diffuse a macchia di leopardo in tutta Italia. Ad esempio, la Lombardia ha il maggior numero di primarie (776) mentre la Calabria ha il record di secondarie di primo grado (225).
Per fare fronte alle difficolta' di realta' diversissime tra loro ma con problemi ricorrenti, l'unica strada e' mettersi insieme, fare squadra, aiutarsi anche per richiedere alle istituzioni la giusta attenzione e il necessario sostegno. Con questi obiettivi, l'Indire (Istituto nazionale di documentazione innovazione e ricerca educativa) ha favorito la nascita del Movimento delle Piccole Scuole, ufficialmente fondato il 10 giugno 2017 a Favignana con la sottoscrizione di un Manifesto, quale strumento di condivisione di azioni e valori.
Il documento, sottoscritto da 280 istituti con 1.567 plessi scolastici di tutte le regioni d'Italia da Pantelleria a Tarvisio, si apre con un chiaro intendimento: "Uno degli obiettivi di un paese moderno e' quello di garantire istruzione di qualita' in ogni parte del suo territorio e, quindi, anche le piccole scuole possono e devono essere scuole di qualita'".
Le attivita' sulle 'Piccole scuole' - oggetto della struttura di ricerca 'Innovazione metodologica e organizzativa nelle scuole piccole' - sono un vero e proprio percorso di ricerca-azione portato avanti dall'Indire che si avvale anche di finanziamenti con fondi strutturali europei. L'istituto di ricerca e' presieduto da Giovanni Biondi - un pioniere della didattica innovativa - mentre il team di lavoro sulle 'Piccole Scuole' e' coordinato dalla dottoressa Jose Mangione. L'obiettivo della struttura di ricerca e' costruire una forte rete di relazioni didattiche che spinga le scuole a sperimentare percorsi didattici e organizzativi in grado di valorizzare curricolo e territorio, la dimensione della pluriclasse e la didattica a distanza attraverso scenari che richiamano l'idea di ambienti di apprendimento allargato e classi in rete attraverso la didattica condivisa.
Per garantire un supporto continuo alle 'Piccole Scuole', Indire opera su varie direttrici: rilevazione a livello internazionale e analisi di metodologie e modelli trasferibili nel contesto italiano; realizzazione e diffusione di strumenti di supporto; ideazione e organizzazione di specifici interventi formativi; formazione integrata da visiting presso piccole scuole che rappresentano eccellenze e possono accogliere docenti di altre scuole; preparazione di workshop territoriali intensivi e summer school, con il supporto degli uffici scolastici regionali; diffusione di materiali auto-formativi.
Sul tema delle Piccole Scuole, Giovanni Biondi spiega che "oltre all'isolamento culturale e geografico, uno dei problemi che maggiormente incide sulla vita della piccola scuola e' il dimensionamento che spesso porta alla creazione di pluriclassi e una carenza di organico docente e non. Ai piccoli numeri spesso corrisponde anche un depotenziamento a livello di organico. Per fronteggiare queste problematiche e diffondere le buone prassi, nel 2017 Indire ha dato vita al Movimento delle Piccole Scuole insieme a 60 istituti scolastici italiani situati nelle isole, nelle montagne e nelle aree interne. L'obiettivo e' creare una rete per condividere valori, strategie di collaborazione, metodologie didattiche e organizzative per superare il rischio di isolamento dei territori, mettendo in campo pratiche innovative per le pluriclassi".
"Gli interventi di Indire- prosegue Biondi- mirano ad avere un impatto nel lungo periodo per mantenere presi'di scolastici nelle zone isolate, combattere lo spopolamento e riqualificare i territori che si trovano in situazioni di marginalita' non necessariamente legate alla ruralita', ma anche legate a contesti urbani. Il Movimento facilita la contaminazione tra i territori e l'attivazione di circoli virtuosi tra scuole ed enti locali, il che significa piu' servizi e il mantenimento o l'aumento di lavoro nelle diverse zone. La ricerca di Indire, inoltre, si pone l'obiettivo di individuare le piccole scuole d'eccellenza e modelli didattici e organizzativi, non solo da condividere nelle altre piccole scuole, ma che possano trainare l'innovazione anche nella grande scuola. L'investimento sul fronte della ricerca- conclude il Presidente di Indire- ha portato all'avvio di un progetto con diversi partner italiani ed europei per studiare le attivita' condotte a livello internazionale e riportare in Italia modelli replicabili e sostenibili gia' testati con successo all'estero".
I risultati del Progetto Piccole scuole sono sorprendenti.
Come a Seggiano, un paese di circa 1.000 abitanti a cavallo tra le province di Siena e Grosseto, con una primaria in passato in crisi di iscrizioni. Si e' lavorato molto con la didattica laboratoriale, superando la didattica frontale basata sul binomio cattedra/banchi. In questo modo le pluriclassi sono diventate una opportunita' e non un problema da risolvere. In poco tempo gli alunni sono tornati a crescere, provenendo da tutto il circondario. Fondamentale e' stata la collaborazione di docenti, studenti, dirigenti e familiari. I genitori hanno anche costituito una banca del tempo per mettere a disposizione della scuola le proprie competenze.
Sinergia, condivisione, senso di appartenenza: questi i punti di forza delle Piccole Scuole che si raccordano stabilmente con altre reti ('Territori Resistenti', 'Riabitare l'Italia' cosi' come il 'Forum Disuguaglianze Diversita'', 'Montagne Vitali' e 'Innovalp') e che sono state di recente anche richiamate nel libro 'L'Italia e' bella dentro', di Luca Martinelli, un testo che racconta le aree interne del nostro Paese. L'autore si sofferma tra l'altro sulla piccola scuola di Sassello, sull'Appennino savonese, dando spazio ai risultati conseguiti grazie all'innovazione didattica portata avanti dall'Indire in collaborazione con docenti, studenti e familiari, cosi' come le piccole scuole di Anzano del Parco e Alserio nel comasco che lavorano insieme in classi parallele grazie alla didattica a distanza.
(Red/ Dire)