(DIRE - Notiziario settimanale Scuola) Roma, 8 giu. - In questo periodo di crisi la scuola si e' rivelata ancora una volta un presidio sociale fondamentale per mantenere vivo il legame di comunita' e di appartenenza a un territorio. Un ruolo che nelle aree terremotate ha gia' saputo svolgere in passato come spiega Francesca Zaza, psicologa dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) che da anni lavora nelle scuole del cratere sismico.
"Sono numerosi gli esempi di scuole che gia' in passato sono riuscite a costituire una rete di sostegno solida e coesa, capace di far percepire alle persone che ne facevano parte un profondo senso di appartenenza- spiega Zaza - Allo stesso modo oggi, anche grazie alle nuove possibilita' offerte dalla tecnologia, la scuola puo' continuare a farsi portavoce di un'educazione alla socialita' che promuova la cittadinanza attiva, la cooperazione, lo spirito di gruppo e la condivisione, attraverso un atteggiamento di apertura tanto nei confronti dei giovani quanto delle famiglie".
Una rete di sostegno che si e' rivelata indispensabile proprio in quei territori in cui i ragazzi sono stati costretti a rimanere nelle stesse case che con il terremoto erano diventate una minaccia. "Stare a casa quando la propria abitazione non rappresenta un luogo sicuro puo' significare per i giovani perdere la possibilita' di evadere e sentir venir meno uno spazio personale nel quale potersi differenziare- continua la dottoressa Zaza- Soprattutto quando la permanenza nella propria abitazione comporta il dover prendere contatto con emozioni negative, trovarsi nella condizione di non poter prendere le distanze fisiche, puo' richiedere ai giovani uno sforzo che supera le loro capacita' di adattamento e resilienza, esponendoli a vissuti di impotenza legati all'impossibilita' di sottrarsi ad esperienze difficili".
La didattica a distanza ha permesso alla scuola di continuare a svolgere il suo ruolo di collante sociale, oltre che di formazione e trasmissione delle conoscenze. Si tratta di una modalita' didattica che potra' rivelarsi molto utile anche quando l'emergenza sanitaria sara' finita. Una potenzialita' che pero', sottolinea la psicologa, dovra' essere coltivata con intelligenza per dare tutti i suoi frutti. "Tale metodologia didattica costituisce effettivamente un valore aggiunto soprattutto nel momento in cui consente ai giovani di accedere ai materiali scolastici con maggiore facilita' e con sufficiente autonomia- conclude la psicologa- Per fare cio' e' necessario che i docenti lavorino affinche' i propri studenti acquisiscano le competenze necessarie per un corretto utilizzo di tale metodologia, tanto quanto le capacita' di autoregolazione, pianificazione e organizzazione dei tempi e delle strategie di studio piu' adatte".
(Red/Dire)