La testimonianza per raccontare ai giovani l'orrore dell'olocausto
Roma, 24 feb. - "Per la nostra scuola questa e' una giornata fondamentale, per parlare dei valori essenziali dell'uguaglianza e della tolleranza, indispensabili per salvaguardare e rinforzare la nostra democrazia". Cosi' Claudio Dore, dirigente scolastico dell'IIS 'Di Vittorio-Lattanzio' di Roma, ha sottolineato il valore dell'incontro con Sami Modiano, uno degli ultimi italiani sopravvissuti ad Auschwitz ancora in vita. "Oggi ancora di piu' bisogna essere cittadini consapevoli dell'orrore che e' stato l'Olocausto- ha aggiunto il dirigente scolastico- per impedire che quello che e' successo, anche qui nei nostri territori di periferia, possa mai ripetersi".
Centinaia sono gli studenti e le studentesse che hanno partecipato all'incontro, ascoltando in rispettoso silenzio e con trasporto la dolorosa testimonianza di Modiano. Dalla breve infanzia felice a Rodi, isola in cui convivevano pacificamente le comunita' di ebrei cattolici e mussulmani, fino all'orrore del campo di concentramento, Modiano ha raccontato con chiarezza e abbondanza di particolari la sua tragica esperienza. "Quando ero bambino non mi ero mai sentito diverso- ha detto- fino al 1938, l'anno orribile delle leggi razziali. Frequentavo la terza elementare, un insegnante mi chiamo' alla cattedra, pensavo volesse interrogarmi, ma l'espressione del suo viso era diversa dal solito, e mi disse che ero stato espulso dalla scuola. Avevo solo otto anni, e mentre piangevo e singhiozzavo, gli chiesi cosa avessi fatto di male. Mi disse di tornare a casa e chiederlo a mio padre. 'Quando sarai piu' grande capirai', mi disse quel giorno mio padre. E invece ancora oggi, che ho quasi 90 anni, ancora non lo capisco, e percio' vi chiedo: sono diverso da voi?".
La lunga testimonianza di Modiano, condotta con lucidita' nonostante la forte commozione, non ha risparmiato il ricordo dei particolari piu' dolorosi, aberranti e disumani. "Se sono venuto qui e' per voi, perche' voglio che prendiate coscienza dello scempio che e' stato- ha spiegato ai giovani- per questo mi soffermo su certi particolari, che sono impressi a fuoco nella mia mente, che ritornano ogni notte nei miei incubi. Ma anche se mi sforzo tantissimo non e' possibile restituire veramente quello che e' stato". Modiano per quasi tre ore e' riuscito a catturare l'attenzione dei giovani, parlando con loro in modo diretto e coinvolgente, interrotto solo dalle lacrime che in alcuni passaggi non e' riuscito a trattenere.
Fra i presenti anche il gruppo di studenti e studentesse del giornale della scuola, che hanno ripreso l'intervento, scattato fotografie e preso appunti per scrivere degli articoli sulla giornata. Dopo il lunghissimo applauso che e' seguito all'intervento, i ragazzi hanno intervistato Modiano sull'importanza della memoria e sui recenti casi di esternazioni antisemite e neonaziste in Italia. In particolare, hanno ricordato l'ultimo agghiacciante episodio di Pomezia dove, proprio davanti a una scuola in cui si stava svolgendo un incontro come questo, sono comparse scritte antisemite, scatenando l'immediata reazione di condanna da parte di tutti gli studenti e dell'intera comunita' scolastica. Modiano ha risposto che l'unico modo per combattere l'ignoranza e il razzismo e' diffondere la consapevolezza di cio' che e' stato, percio' ha chiesto agli studenti e alle studentesse di diventare testimoni con i coetanei di quanto hanno appreso.
(Red/Dire)