Milano, al 'Madre Bucchi' incontro con giovane violinista rom
Vittima di bullismo e pregiudizi, ha raccontato sua storia di riscatto
Roma, 17 feb. - Tra le minoranze etniche europee ed extra-europee, quella dei rom e' probabilmente una delle piu' colpite ancora oggi da ignoranza e pregiudizi. Per queste ragioni l'istituto comprensivo partitario 'Madre Bucchi' di Milano ha deciso di affrontare questo argomento tra i banchi di scuola.
"Baggio, il nostro quartiere, e' molto interessato dalla presenza dei cosiddetti 'zingari'- ha raccontato la vicepreside Claudia Rumi- Li vediamo, qui vivono in situazioni di degrado e di emergenza abitativa in grosse roulotte fatiscenti. Come spesso succede, i bambini stanno nei campi e seguono le famiglie ma non vengono a scuola, e questo avviene per resistenze e pregiudizi su entrambi i fronti. Per questo motivo abbiamo deciso di parlarne, per rompere stereotipi che ancora resistono". Cosi', una ragazza rom di origini rumene, e una sua amica, sono andate in visita al 'Madre Bucchi' per raccontare la loro storia. Entrambe ventitreenni studentesse d'arte, Maria e Elena (nomi di fantasia) si sono conosciute al liceo artistico. Maria ha aiutato Elena a integrarsi in classe, difendendola, insieme ai docenti, dai continui attacchi dei compagni: "Elena ha subito moltissimi episodi di bullismo al liceo- ha riferito a diregiovani.it la vicepreside del 'Madre Bucchi' presente all'incontro- ad esempio, ha raccontato che spesso arrivava in ritardo perche' la famiglia non era abituata a usare l'orologio. Gli insegnanti la aiutavano a integrarsi mentre i compagni no, anzi, erano molto infastiditi dai continui ritardi. Addirittura hanno piu' volte organizzato assemblee per cacciarla".
Elena oggi e' una violinista al conservatorio e studia all'accademia di Brera. E' stata lei, a 13 anni, a voler imparare a leggere scrivere. Maria, invece, studia cinema e fotografia, e recentemente ha lavorato con Elena alla produzione di un video in cui la giovane violinista rom racconta in lingua romani' una fiaba tradizionale sulla invenzione del primo violino.
"La testimonianza e la visione del video hanno molto colpito i ragazzi- ha continuato la vicepreside- intanto hanno proiettato su di se' la storia di Elena, rendendosi conto che se ci si aiuta, se si ha un occhio di riguardo per il prossimo, si puo' crescere insieme e realizzare i propri sogni". Non solo.
L'incontro diretto con Elena ha contribuito a ribaltare gli stereotipi sulle genti rom e nomadi: "E' stata la perfetta conclusione di un percorso che abbiamo iniziato con alcuni volontari di Caritas- ha aggiunto Rumi- nell'ambito di un laboratorio sulla cultura rom 'La fortuna sia con te'. Eravamo partiti da pensieri, vissuti e conoscenze degli studenti; grazie all'intervento di esperti, il nostro immaginario e' stato capovolto e i pregiudizi distrutti".
(Red/Dire)
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