Cresce numero disabili e insegnanti sostegno, ma 37% non e' formato
(DIRE - Notiziario settimanale Scuola) Roma, 14 dic. - La didattica a distanza "riduce sensibilmente" l'inclusione degli alunni con disabilita'. È quello che emerge dal rapporto Istat sull'inclusione riferito all'anno scolastico 2019-2020. Secondo i dati raccolti dall'Istituto nazionale di statistica, le scuole carenti di postazioni informatiche per gli alunni con disabilita' sono infatti 1 su 4, mentre il 23% degli alunni con disabilita' (circa 70 mila) non ha partecipato alla Dad tra aprile e giugno (quota che cresce al 29% nelle regioni del Mezzogiorno). Tra i motivi che hanno reso difficile la partecipazione degli alunni con disabilita' alla didattica a distanza la gravita' della patologia (27%), la mancanza di collaborazione dei familiari (20%) e il disagio socio-economico (17%). "Tali complessita' hanno ostacolato o interrotto del tutto il percorso didattico intrapreso da molti docenti, impedendo il conseguimento di uno degli obiettivi che una scuola inclusiva si pone ancor prima dell'apprendimento: quello della socializzazione", scrive l'Istat nel suo rapporto pubblicato oggi.
Un fenomeno reso ancora piu' problematico dall'aumento del numero di alunni con disabilita' che frequentano le scuole italiane: + 13 mila (il 3,5% degli iscritti). Cresce anche il numero di alunni con bisogni educativi speciali (Bes): rispetto all'anno scolastico 2017/2018 c'e' stato un incremento del 29% sugli alunni iscritti (+60 mila circa). L'aumento e' maggiore nelle regioni del Centro (+ 33%) rispetto a quelle del Nord (+26%). Nella scuola secondaria di primo grado gli alunni con Bisogni educativi speciali rappresentano l'11% degli alunni iscritti, contro il 6,5% nella scuola primaria. Negli ultimi due anni, l'incremento maggiore si osserva nella scuola secondaria di secondo grado. L'analisi dei Piani didattici personalizzati permette la stesura del Piano annuale per l'inclusivita' (PAI), uno strumento che consente alla scuola di programmare e organizzare in tempo le risorse necessarie per i propri alunni. La quota di scuole che non predispone il PAI e' assolutamente residuale (3,5%).
In crescita anche il numero di insegnanti per il sostegno, con un rapporto pari a 1,7 alunni ogni insegnante (migliore di quello previsto dalla Legge 244/2007 che raccomanda un valore pari 2.
Tuttavia, il 37% dei docenti non ha una formazione specifica, percentuale che sale al 47% nelle regioni del Nord, mentre si riduce nel Mezzogiorno attestandosi al 24%. Carenti gli assistenti all'autonomia e alla comunicazione che affiancano gli insegnanti per il sostegno. Si tratta di 57 mila operatori specializzati, finanziati dagli enti locali, la cui distribuzione varia molto a seconda del territorio.
A livello nazionale il rapporto alunno/assistente e' pari a 4,6; nel Mezzogiorno cresce a 5,5, con punte massime in Campania e in Molise dove supera, rispettivamente, la soglia di 14 e 13 alunni con disabilita' per ogni assistente. La presenza di assistenti aumenta nelle regioni del Centro e del Nord (4,4) raggiungendo i livelli piu' alti nella Provincia Autonoma di Trento, in Lombardia e nelle Marche, con un rapporto che non supera la soglia di 3,1 alunni per assistente.
Ancora poco diffusa la formazione in tecnologie educative specifiche per gli alunni con disabilita': in una scuola su 10 nessun insegnante per il sostegno ha frequentato un corso specifico per l'utilizzo appropriato di queste tecnologie; nel 61% delle scuole soltanto alcuni docenti hanno frequentato corsi, mentre nei restanti casi (28%) tutti gli insegnanti hanno frequentato almeno un corso. In linea con i livelli di formazione, l'utilizzo delle tecnologie educative da parte degli insegnanti per il sostegno non ha ancora raggiunto la massima diffusione: sono meno del 60% le scuole in cui tutti i docenti utilizzano questi strumenti.
In Italia, circa una scuola su quattro risulta carente di postazioni informatiche adattate alle esigenze degli alunni con disabilita'. Notevoli le differenze territoriali, con una dotazione maggiore nelle regioni del Nord (tra le piu' virtuose la Valle d'Aosta e l'Emilia Romagna, con l'85% di scuole provviste di postazioni). La Sardegna invece presenta la percentuale piu' bassa (64,2%). Tra le scuole che dispongono di postazioni informatiche, la collocazione in classe e' ancora poco diffusa (42% delle scuole). Il 58% dei plessi scolastici dispone, infatti, di questa strumentazione in ambienti esterni alla classe (aule specifiche per il sostegno o laboratori informatici dedicati). Cio' puo' essere un ostacolo all'utilizzo quotidiano dello strumento come facilitatore per la didattica in classe. Sul territorio ancora una volta il Mezzogiorno presenta la piu' bassa quota di postazioni in classe (39%).
Ancora troppe le barriere architettoniche presenti nelle scuole italiane: solamente una scuola su tre risulta accessibile per gli alunni con disabilita' motoria. La situazione appare migliore nel Nord del Paese dove si registrano valori superiori alla media nazionale (36% di scuole a norma) mentre peggiora, raggiungendo i livelli piu' bassi, nel Mezzogiorno (27%).
La regione piu' virtuosa e' la Valle d'Aosta, con il 63% di scuole accessibili, di contro la Campania si distingue per la piu' bassa presenza di scuole prive di barriere fisiche (21%). La mancanza di un ascensore o la presenza di un ascensore non adatto al trasporto delle persone con disabilita' rappresentano le barriere piu' diffuse (44%). Frequenti sono anche le scuole sprovviste di bagni a norma (26%) o servoscala (interno ed esterno, 25%). Raramente invece si riscontra la presenza di scale o porte non a norma (rispettivamente 6% e 3%).
(Red/Dire)