I ragazzi della IIF hanno raccolto emozioni e speranze
(DIRE - Notiziario settimanale Scuola) Roma, 27 apr. - "Comincio a chiedermi cosa faro' (o meglio faremo) quando sara' finito questo periodo, se riusciremo a renderci conto che cio' che abbiamo e diamo per scontato e' importante; o magari, anche le cose piu' semplici, come per esempio: chi sara' la prima persona che incontreremo, finito tutto? La prima vacanza che faremo?". A porsi queste domande e' Chiara, una studentessa del secondo anno dell'IC 'Sinopoli' di Roma. Ad ogni alunno della sua classe, la IIF, e' stato chiesto di scrivere un diario giornaliero, le cui pagine sono confluite in una 'Cronoca della quarantena'.
Si e' cosi' costituito un racconto intimo e collettivo della quotidianita' stravolta che tutti stanno vivendo, ancora piu' interessante perche' scritto dal punto di vista di ragazzi e ragazze che probabilmente stanno accusando piu' di tutti il confinamento domestico. "A me piacerebbe tanto chiudere gli occhi e far scomparire il problema che attualmente e' in tutto il mondo, tornare come prima e pensare che non sia accaduto niente", ammette Lorenzo.
Parole scritte con freschezza e spontaneita', che parlano di sentimenti e situazioni in cui possiamo immedesimarci tutti perche', a prescindere dalle differenze d'eta', ci troviamo a vivere tutti la stessa sospensione surreale. Oltre all'inevitabile preoccupazione e alla noia non mancano pero' le osservazioni positive, le piccole grandi sorprese. "Pero' una delle cose positive e' che si e' riscoperto di far parte di una comunita'- scrive Adelaide- Io, per esempio ho conosciuto affacciandomi alla finestra la signora che abita nel palazzo di fronte. Si chiama Maria Teresa, si veste sempre di viola ed e' anziana. Quando alle sei ogni giorno andiamo in terrazzo per suonare e cantare la canzone del giorno con le chitarre e le casse, Maria Teresa ci ascolta e ci sorride. Oggi abbiamo cantato Volare, mi sono sentita unita a tutte le altre persone ed e' stato bellissimo".
(Red/Dire)