Intervista al dirigente palermitano nominato tra gli esperti dalla ministra Azzolina
(DIRE - Notiziario settimanale Scuola) Roma, 27 apr. - Domenico Di Fatta, attualmente dirigente del liceo 'Regina Margherita' di Palermo e gia' preside nel capoluogo siciliano della scuola 'Falcone' nel quartiere Zen e dell'istituto superiore 'Dolci' a Brancaccio, e' appena stato nominato tra i 18 esperti che il ministero dell'Istruzione ha chiamato all'interno del comitato scuola. Il gruppo, che lavorera' a titolo gratuito, avra' tempo fino al 31 luglio per formulare e presentare idee e proposte per la scuola con riferimento all'emergenza sanitaria in atto, ma anche guardando al miglioramento del sistema di istruzione nazionale.
- Dirigente Di Fatta, quale potrebbe essere il suo contributo specifico al lavoro del comitato? "Attingendo alla mia esperienza di dirigente in territori a rischio, la mia attenzione e' rivolta agli alunni che hanno meno possibilita' rispetto agli altri, sia per il contesto socio-economico sia, com'e' il caso del 'Regina Margherita', per la particolarita' dell'indirizzo. L'istituto che dirigo, infatti, ha tra i vari indirizzi liceali anche il musicale e il coreutico, indirizzi che richiedono la presenza; la sala danza e' solo a scuola, se gli studenti del coreutico non possono danzare viene meno proprio la ragion d'essere dell'indirizzo. I ragazzi si stanno attrezzando in video-lezione per imparare il passo o il balletto, poi si riprendono e lo inviano ai docenti, ma non e' la stessa cosa, e soprattutto non si puo' fare il balletto insieme, che e' molto importante. Loro sono studenti che avrebbero necessita' di rientrare il prima possibile, tuttavia dobbiamo attendere il via libera degli scienziati".
- Qual e' il suo punto di vista sul rientro a scuola? "Proviamo a sognare il rientro ideale, citando Danilo Dolci, che sarebbe poter rientrare tutti insieme dopo aver sconfitto il virus col vaccino; purtroppo pero' mi sembra difficile nell'immediato. Delle tante ipotesi al vaglio (didattica mista, doppi turni, prosecuzione della didattica a distanza, ndr) bisognera' valutare pro e contro, il comitato serve proprio a questo. Personalmente pero' scarterei l'opzione dei doppi turni. È una situazione che ho vissuto direttamente per un intero anno al 'Danilo Dolci' di Brancaccio, i miei studenti pendolari del turno pomeridiano avevano grossi problemi di spostamento a causa degli orari e della disponibilita' di mezzi di trasporto. La visione di scuola nel comitato e' comune, e su questo non ci sono differenze, ma i bisogni sono diversi, pensiamo all'edilizia scolastica; e' qui, nella realta' concreta, che le differenze stanno emergendo".
- Anche lei come altri colleghi presidi sostiene l'idea di un orale di maturita' in presenza? "Se gli esperti sanitari ci rassicurano sulla fattibilita', noi siamo pronti. Io personalmente lo preferirei a un esame a distanza ma la priorita' non puo' che essere la sicurezza di tutti, che in questo momento e' la mia stella polare".
- E a proposito di priorita', secondo lei quale dovrebbe essere quella del comitato? "Se di una sola priorita' si puo' parlare, credo debba essere garantire la sicurezza per un rientro in presenza".
(Red/Dire)