Intervista alla psicologa e docente Gabriella Scuderi dell'istituto di Marino (Roma)
(DIRE - Notiziario settimanale Scuola) Roma, 20 apr. - "Con l'emergenza i docenti hanno dovuto per forza ripensare al modo di erogare la didattica, il lavoro in presenza per me era importante per un modello di pedagogia costruttiva, ecco perche' e' stato necessario modificare l'approccio". Con queste parole la psicologa e docente Gabriella Scuderi racconta a Diregiovani.it il progetto pedagogico di apprendimento costruttivo per i bambini e le bambine della prima elementare nato dalla necessita' di dare continuita' al rapporto tra docente e alunni durante l'emergenza Covid-19.
La dottoressa Scuderi insegna all'IC 'Levi' di Marino, in provincia di Roma e utilizza come metodo di apprendimento quello dell'ascolto empatico e costruttivo, basato, come lei stessa racconta, anche sull'esperienza delle scuole del nord Europa. "Mi sono domandata come trasferire questo metodo online, smaterializzarlo- ha detto la dottoressa Scuderi- Ho pensato di dare ai bambini e alle bambine un'offerta formativa interdisciplinare che non si risolvesse nei compiti ma in delle attivita', dove la parte piu' importante e' la valutazione formativa".
Oltre al caricamento di materiali online, dalla semplice lettura di libri a un vero e proprio cartone animato, il metodo della dottoressa Scuderi e' completato da questionari di auto valutazione, e attivita' facoltative per i bambini e le bambine che mirano a personalizzare la didattica e a responsabilizzare i bambini. "L'obiettivo di questo lavoro e' la valutazione formativa- sottolinea ancora la docente- e' fondamentale in questo momento preferire questo tipo di valutazione a quella sommativa. Chiedendo agli alunni e alle alunne se, per esempio, abbiano avuto difficolta' li si induce ad una riflessione meta cognitiva".
Un altro aspetto importante di questo tipo di approccio e' personalizzare le attivita' rendendole facoltative e dando non scadenze ma consigliare di svolgere le attivita' entro un determinato periodo di tempo. "Non dobbiamo essere categorici, soprattutto in questo momento di pressione nei confronti delle famiglie- spiega la Scuderi- lasciare i bambini e la bambine liberi di gestire in autonomia le attivita' fara' venir fuori le motivazione per svolgerle. Ad oggi infatti abbiamo avuto feedback molto positivi".
(Red/Dire)