Piersoft ospite della diretta facebook ministero Istruzione con diregiovani.it
(DIRE - Notiziario settimanale Scuola) Roma, 20 apr. - Open data e coronavirus al centro di 'La scuola non si ferma', l'appuntamento bisettimanale in diretta sulla pagina facebook del ministero dell'Istruzione realizzato in collaborazione con diregiovani.it.
Ospite della puntata e' stato Francesco Paolicelli, in arte Piersoft che, in qualita' di consulente open data per la pubblica amministrazione e formatore di coding e making per le scuole, ha tenuto una vera e propria lezione per docenti e studenti sull'uso, a scopi didattici, dei dati cosiddetti aperti.
Attualmente impegnato nei programmi di formazione dei docenti, l'esperto ha innanzitutto risposto a una curiosita' sul suo nome d'arte; curiosita' che e' un tutt'uno con la professione: "Mi chiamano Piersoft da quando, a 9 anni, fondai il primo computer club nella mia citta' natale, Matera, con un vecchio commodore 64 che mi regalo' mio padre".
"I dati non sono tutti uguali- ha spiegato l'esperto intervenuto per dare nuovi spunti didattici alle istituzioni scolastiche che hanno predisposto la didattica a distanza- Gli open data sono dati utilizzabili per qualsiasi scopo da chiunque e possono essere interpretati perche' hanno la caratteristica di essere interoperabili. Significa che nelle nostre aule di scuola possiamo fare centinaia di analisi con gli open data". Basta avere accesso a "banche dati aperte come quelle della protezione civile, che sono dei giganti per la velocita' con cui ora dopo ora aggiornano i dati", ha voluto sottolineare Piersoft che poi, proprio con quei dati, ha simulato la creazione di una infografica sui ricoveri in terapia intensiva giungendo, peraltro, a definire una parabola discendente.
"Questi, cosi' come i decessi, sono dati oggettivi, a differenza del numero di tamponi che non lo sono perche' il conteggio varia da regione a regione", ha aggiunto, toccando concetti importanti per la statistica come tassi e serie storiche, e mostrando app e strumenti gratuiti per realizzare queste analisi. Lavoro per cui e' importante, ha anche precisato, "avere l'attitudine a cercare le fonti, se sono vere e se l'interpretazione e' veritiera. Gli open data servono a trovare eventuali errori e dunque analizzare, sviscerare, comparare ci permette di capire la realta' e sviluppare il pensiero critico".
Ma non solo. "la gestione politica di questi dati aiuta il decisore a prendere decisioni fondate su dati e condivise con le comunita', che possono dare grande valore aggiunto. Il digitale permette di esercitare appieno i nostri diritti di cittadinanza", ha insistito Piersoft che infine si e' rivolto ai docenti: "io vedo la grandissima energia senza eta' presente dentro la scuola che sta vivendo questa esperienza per rimettersi in discussione. Sono certo che questo sia un cambiamento irreversibile. Il virus ci ha imposto di andare oltre i nostri limiti, per un nuovo umanesimo digitale e molti insegnanti hanno capito come finalizzare gli strumenti digitali per essere davvero comunita' educante. E poi lasciatevi dire una cosa: il lavoro del docente e' molto piu' complicato dell'uso di una piattaforma perche' insegnare e' una vera e propria missione".
(Red/Dire)