Il racconto della professoressa Donati dell'istituto 'Pantini-Pudente' di Vasto
(DIRE - Notiziario settimanale Scuola) Roma, 13 apr. - A piu' di un mese dall'avvio della didattica a distanza, la scuola italiana sembra ormai aver superato la fase piu' critica, quella iniziale, e si avvia a portare avanti gli esperimenti delle lezioni online fino a maggio, e forse anche oltre. Anche la prospettiva di un ritorno sui banchi a settembre, con gli esami di Stato svolti in streaming, non sembra intimorire i professionisti del mondo della scuola, per i quali la didattica online e' diventata ormai la norma. "Siamo consapevoli che probabilmente non si tornera' a scuola e anche la maturita' si svolgera' online- ha commentato alla Dire la professoressa Antonella Fiore Donati, dell'istituto 'Pantini-Pudente di Vasto, in provincia di Chieti- ma come hanno fatto le universita', ci abitueremo anche noi. Dal nostro punto di vista, faremo di tutto perche' i ragazzi possano svolgere un esame dignitoso, anche perche' ci tengono a far vedere le loro conoscenze e le loro capacita'".
Dopo le prime settimane confusionarie, quindi, la didattica a distanza sta iniziando a dare i suoi frutti. Le scuole si stanno dotando di un orario, come ha fatto anche l'istituto di Vasto, e "i ragazzi sono partecipi e rispondono bene- continua la docente- mentre i professori hanno avuto l'opportunita' di conoscere nuove piattaforme che in parte sono anche divertenti. Si entra nelle case dei docenti e dei ragazzi, e si viene a creare un'intimita' che prima non c'era".
I problemi, invece, riguardano i ragazzi che sono privi di computer o di una connessione internet, ma anche su questo la scuola sta cercando di aiutare gli studenti in difficolta'. "Ci siamo attivati per fornire ai ragazzi i computer della scuola e la connessione necessaria in base alle difficolta' economiche delle famiglie- spiega la professoressa- molti genitori hanno perso lavoro e stanno vivendo un momento difficile, per questo abbiamo fornito ai ragazzi e alle ragazze il necessario per lavorare da casa".
Poi ci sono gli studenti con disabilita', che vivono la didattica a distanza con difficolta' maggiori, ma vengono seguiti dai docenti di sostegno con videochiamate o contatti telefonici. E infine gli studenti che stanno vivendo psicologicamente male la reclusione forzata. Per questo la scuola ha attivato il progetto dell'Istituto di Ortofonologia, un supporto psicologico per aiutare ragazzi e ragazze a esprimere le loro emozioni.
"Noi cerchiamo di fare quello che possiamo per tenere i ragazzi tranquilli, anche farsi vedere attraverso uno schermo e' importante in questa occasione- conclude la professoressa Donati- ma io sono fiduciosa che quando torneranno, trovero' i miei ragazzi migliori. Da questa situazione avranno capito tante cose, che la vita non e' solo uscire o avere un telefono. Sono sicura che torneranno piu' maturi e responsabili".
(RedDire)