Oltre 3 mila ragazzi e bambini coinvolti nel percorso sperimentale
Roma, 21 ott. - Come si immaginano le citta' del futuro i bambini e i ragazzi? Ecco il progetto che con scatti fotografici, filmati, diari di viaggio, appunti, mappe, installazioni e plastici indaga sulla visione di futuro dei giovani. Un percorso sperimentale di ricerca sulla citta' del futuro del quale saranno autori bambini e ragazzi. Si chiama 'Abitare il Paese - La cultura della domanda - I bambini e i ragazzi per un progetto di futuro' e si sviluppera', come nella prima edizione, durante tutto l'anno scolastico attraverso incontri e tavoli di lavoro organizzati da architetti/tutor in collaborazione con gli insegnanti.
Oltre 100 le classi che parteciperanno, appartenenti a piu' di 70 istituti scolastici; 51 i nuovi tutor, oltre ai 60 coinvolti nella prima edizione. Oltre 3 mila studenti coinvolti nell'iniziativa realizzata dal consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e dalla Fondazione Reggio Children-Centro Loris Malaguzzi.
"Primi tra tutti i cittadini sono proprio i bambini e ragazzi- dichiara la presidente della Fondazione Reggio Children Carla Rinaldi- il bambino nasce cittadino del presente e del futuro.
Come tale e' un soggetto esperto per rispondere a domande quali: qual e' il significato di una citta'? Come vi si puo' vivere? Come puo' essere il futuro di una citta'?". Da qui l'idea di creare occasioni di ascolto e confronto, a partire dalle scuole, sul vissuto della citta' da parte delle nuove generazioni. Citta' progettate con e per i bambini, i ragazzi, i disabili e gli anziani, in grado di valorizzare in modo nuovo e sostenibile le risorse ambientali, culturali e soprattutto umane che la compongono, citta' che offrono diritti e avvicinano gli ultimi ai primi.
Questa seconda edizione del progetto si caratterizza, dopo il successo della precedente, per un aumento delle adesioni, a partire dai territori coinvolti che da 33 della precedente edizione diventano 50 ed entra nelle scuole con lo scopo, secondo Giuseppe Cappochin, presidente del consiglio nazionale, di "generare una cultura della domanda di qualita', di modalita' nuove nella progettazione, per scongiurare l'assuefarsi ad una edilizia mediocre che ancora oggi, troppe spesso, ferisce ed umilia le nostre citta'".
(Red/ Dire)