Roma, 25 mar. - "La lotta alla mafia non puo' essere solo repressione, deve essere anche un movimento culturale, per dare sostegno alle forze dell'ordine che fanno il loro lavoro e per svegliare le coscienze, per cambiare la mentalita'. E' fondamentale parlare ai ragazzi di tutte le fasce sociali, a chi vive nei quartieri in cui, forse, e' piu' facile avvicinarsi ai circuiti mafiosi e a chi un giorno diventera' un libero professionista o occupera' luoghi dirigenziali, perche' possa decidere da quale parte stare quando dovra' fare determinate scelte". Cosi' Giuseppe Vinci coordinatore provinciale di Catania di Libera in occasione della giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delleávittime innocenti delle mafie.
"Negli anni '80 la mafia era un grandissimo tabu', non se ne doveva parlare, nonostante ci fosse una quantita' infinita di morti- continua Vinci- Catania era scenario di guerre di mafia, i capimafia andavano a braccetto con le autorita' della citta'. Era una mafia imprenditoriale, oggi la criminalita' organizzata sta dirottando le attivita' sull'alta finanza. Rispetto a quelle di ieri, le nuove generazioni hanno una maggiore sensibilita' e preparazione su questo fenomeno".
Il 21 marzo sono state diverse le manifestazioni territoriali che hanno coinvolto gli studenti di circa 16 scuole presenti sul territorio. Nel capoluogo etneo il corteo ha toccato i punti nevralgici della citta' fino ad arrivare al molo di levante del porto, dove, dal palco, sono stati letti i nomi delle vittime innocenti delle mafie. "Abbiamo scelto il porto- ha spiegato Giuseppe Vinci- per dimostrare la vicinanza ai migranti, in un parallelismo tra le vittime delle mafie e di quanti sono rimasti vittime dei viaggi della speranza".
I rappresentanti delle scuole e delle associazioni di volontariato partecipanti, con indosso un giubbotto salvagente, come quello che viene fatto indossare ai migranti nelle operazioni di salvataggio, hanno dato lettura dei nomi di chi ha perso la vita per mano della criminalita' organizzata e nel mare di Catania.
(Red/ Dire)