L'incontro a Palazzo Pamphilj con Amnesty international
Roma, 18 mar. - "L'ingiustizia in qualsiasi luogo e' una minaccia alla giustizia ovunque". Lo diceva Martin Luther King e lo ripete, a Roma, l'ambasciatore brasiliano ai ragazzi che sono stati ricevuti a Palazzo Pamphilj per ricordare la morte di Marielle Franco, uccisa la sera del 14 marzo 2018 nel quartiere Lapa di Rio de Janeiro, in un agguato politico considerato una vera e propria esecuzione. A un anno dalla sua scomparsa, il grido di 'Marielle Presente' ha coinvolto migliaia di studenti di tutta Italia che, coordinati da Amnesty International, hanno scritto messaggi e firmato una petizione per chiedere giustizia sulla sua morte.
Duemila stelle disegnate dai ragazzi e quasi 60mila messaggi raccolti in tutta Italia. Una testimonianza importante che e' stata consegnata all'ambasciatore Antonio de Aguiar Patriota, che ha incontrato privatamente una delegazione di studenti dei licei Aristofane e Orazio di Roma.
"Questa settimana e' stata importante perche' abbiamo trovato i due responsabili materiali della morte di Marielle e del suo autista, ma ancora non sono chiari i mandanti- ha detto l'ambasciatore ai ragazzi- la sua morte e' stata una barbarie che puo' essere considerata un golpe allo stato democratico di diritto".
Martedi', infatti, la Procura della Repubblica di Rio tramite un gruppo speciale e la polizia civile ha arrestato due persone denunciate per l'omicidio di Marielle e del tentativo di omicidio della terza persona che era con loro, rimasta ferita. Un crimine, secondo le indagini, che e' stato meticolosamente organizzato nei tre mesi precedenti l'agguato.
"Per me era molto importante essere qui perche' una persona e' stata uccisa violando i diritti umani, e oggi mi sono sentita utile- dice Laura, che con gli altri studenti ha partecipato all'incontro con l'ambasciatore- e' stata un'emozione unica anche perche' incontrare un ambasciatore fa un certo effetto".
Antonio de Aguiar Patriota ha risposto alle curiosita' dei ragazzi e ricordato anche la vittoria del Carnevale di Rio, quest'anno conquistata proprio da un carro dedicato all'attivista umanitaria Marielle Franco, sul quale erano presenti anche la sorella dell'attivista, Anielle, la sua compagna e alcuni dei suoi piu' cari amici.
"In questi casi- ha proseguito l'ambasciatore - il nostro ruolo puo' essere solo quello di essere disponibili per chi cerca informazioni, fare indagini e mantenere contatti con governo, societa' italiana e giovani. Nel mondo ci sono tante Marielle e spero che nelle vostre carriere possiate continuare a lottare per questi valori umani. La societa' civile e voi giovani avete un ruolo molto importante".
(Red/ Dire)