Roma, 20 mag. - "Alti esempi e alti ideali ci elevano e ci fanno crescere. La pace e' la piu' grande soluzione a tanti mali ed e' un diritto inalienabile. Abbiamo la garanzia che la nostra societa' sia sempre ispirata da nobili esempi e alti ideali? Nel nostro paese e nel mondo sono scomparse le ingiustizie, le guerre, la violenza, la corruzione? Siccome la risposta e' stata negativa ci siamo domandati se potessimo fare qualcosa di concreto per garantire a tutti il diritto a vivere nella pace". Cosi' la docente Stefania Pastore ha sintetizzato il senso del progetto realizzato dall'istituto comprensivo 'Carignano' di Torino che punta a "rendere obbligatoria in tutte le scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla pace" con un disegno di legge contenente precise disposizioni in materia.
Il progetto e' stato presentato quest'anno nell'ambito di 'Vorrei una legge cheà', il concorso promosso da Miur e Parlamento nell'ambito delle iniziative di cittadinanza e costituzione 'Dalle aule parlamentari alle aule di scuola.
Lezioni di Costituzione' ma "era nato l'anno scorso durante le ore di educazione civica- ha raccontato poi alla Dire Stefania Pastore- Con due classi, stavamo infatti facendo un lavoro, durato un anno intero, sui diritti umani e i diritti dei bambini. Ci siamo immaginati di fare un viaggio, 'il cammino dei diritti umani', a partire dalla rivoluzione francese fino ai giorni nostri e in questo viaggio abbiamo incontrato grandi uomini come Mandela, Martin Luther King. Cosi' ogni settimana avevamo un personaggio di cui studiare le opere e alla fine ci sono entrati nel cuore. Quando la dirigente ci ha proposto di partecipare a questo concorso- ha proseguito- abbiamo capito di poter proporre un disegno di legge sulla base della consapevolezza raggiunta con il nostro lavoro. E quindi siamo giunti alla conclusione che ogni essere umano ha diritto di vivere nella pace. Noi intendiamo la pace come grande contenitore- ha precisato- parliamo di convivenza tra compagni, di rispetto delle regole, ma anche di grandi conflitti internazionali. Questi non possono certo esserci indifferenti perche' l'articolo 11 della nostra Costituzione dice espressamente che l'Italia e' contraria alla guerra come strumento di risoluzione dei conflitti".
Il lavoro che era partito con due classi e' stato quindi allargato e rimodulato per tre. "Ogni classe- ha dettagliato la docente Anna Nabiino- ha lavorato su cos'e' la pace, come arrivarci, e perche' e' necessaria, producendo testi e disegni, e legando svariate discipline, dalla storia all'italiano, alla geografia alla musica. Poi abbiamo realizzato una raccolta firme simbolica per simulare quella reale, allestendo un gazebo nella palestra della scuola, e nei prossimi mesi simuleremo anche l'approvazione della legge con un nostro parlamento di bambini". "Alla fine i ragazzi hanno capito che attraverso l'educazione si puo' lavorare per la pace- ha aggiunto la collega Elisabetta Giovannetti- percio' il nostro ddl vuole rendere obbligatoria l'educazione alla pace. Abbiamo stabilito precisamente finalita' e modalita', fino a immaginare un corso di laurea che formi adeguatamente gli insegnanti, anche sulla conoscenza della Costituzione".
Come segno di riconoscimento e di apprezzamento per l'originalita' dell'idea, la scuola e' stata premiata dai senatori piemontesi di Pd e Movimento 5 stelle Mauro Marino e Alberto Airola durante la giornata di apertura del salone di libro di Torino. "Siamo stati accolti allo stand del Senato, predisposto a semicerchio proprio come l'aula- ha raccontato alla Dire Giovannetti- prima le nostre tre classi hanno cantato l'inno d'Italia, poi quattro bambini per classe hanno illustrato il progetto ai senatori. A loro abbiamo donato un disegno che raffigura un albero, sui cui rami c'e' una gemma che deve ancora sbocciare, proprio come il nostro ddl, mentre il tronco simboleggia la Costituzione che poggia sui dodici principi fondamentali, ovvero le sue salde radici".
(Red/ Dire)