Controlli biometrici, la lettera di una dirigente al ministro Buongiorno
Rosamaria Lauricella, preside romana, commenta la questione delle impronte digitali
Roma, 13 mag. - "Concordo nel ritenere indispensabile che, per ragioni di sicurezza, vengano controllate le persone che entrano in una scuola, dove sono presenti soprattutto minori. A questo punto, allora, il controllo dovrebbe essere effettuato su tutti gli adulti che, a vario titolo, accedono negli ambienti scolastici". Cosi' Rosamaria Lauricella Ninotta, dirigente dell'istituto comprensivo Valente di Roma, in una lettera indirizzata al ministro per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, in merito alla questione delle impronte digitali richieste ai presidi.
"Se per Lei e' necessario controllare l'operato dei DS attraverso degli apparecchi optometrici per verificare e valutare come destiniamo il nostro tempo, lo faccia tranquillamente- prosegue la dirigente- Le chiedo, soltanto, di accettare il mio invito a passare qualche giornata al mio fianco, a scuola, per constatare personalmente come l'impegno lavorativo di un preside non abbia un orario di inizio e un'ora di fine stabiliti con precisione. E, soprattutto, come il nostro lavoro non preveda mai uno stacco, ne' mentale ne', tantomeno, di incombenze. Numerosi sono, ormai, i pomeriggi domenicali trascorsi a scrivere relazioni e pianificare gli innumerevoli impegni settimanali. A proposito, come faro' a dimostrare a Lei tutto il tempo trascorso fra le mura domestiche lavorando per l'istituzione Scuola?" "Mi creda- continua la preside- noi non ci disconnettiamo mai e le nostre responsabilita' sono senza soluzione di continuita'. Domani sara' un altro giorno di faticoso ma coinvolgente lavoro, nel quale mi tuffero' con passione, impegno, dedizione e spirito di servizio, valori che non mi stanchero', mai, di cercare di trasmettere. Con forza e coscienza, continuero' a cercare di lasciare, nella comunita' scolastica che dirigo, personale docente e non, alunni e famiglie, un'impronta spero molto piu' importante di quella digitale. Quella di un messaggio di entusiasmo, di vitalita', di serenita', di onesta', di rispetto e di lealta', nonche' di inclusione ed accoglienza verso ogni forma di disagio o difficolta'".
BONGIORNO RISPONDE A LETTERA PRESIDE: TRASPARENZA FA BENE A TUTTI "Vorrei ringraziare la preside Rosamaria Lauricella Ninotta per la sua bella lettera - pubblicata da Concita De Gregorio su La Repubblica e dall'Agenzia Dire - Le sue parole esprimono una passione, un rigore e un senso di responsabilita' ammirevoli: non ho dubbi sul fatto che, con questa carica di energia positiva, lei rappresenta un formidabile esempio per tutti coloro che gravitano intorno al suo istituto". Cosi' il ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, risponde, dalle colonne de La Repubblica, a una lettera di una preside sulla vicenda delle impronte digitali per i dirigenti scolastici previste dal ddl Concretezza.
"Capisco molto bene- prosegue il ministro nella sua risposta- a cosa si riferisce quando parla di un impegno che non ha 'un orario di inizio e un'ora di fine stabiliti con precisione': nella mia esperienza professionale ho lavorato sistematicamente anche il sabato e la domenica, mi e' chiarissimo che lo slancio con cui ci si dedica al proprio lavoro dipende innanzitutto dalla motivazione. Una motivazione che spesso prescinde dalle gratificazioni economiche e dai riconoscimenti, che si alimenta della gioia di dedicarsi a un lavoro amato e di portare un contributo a una battaglia nella quale si crede: sto comunque mettendo a punto un provvedimento diretto a premiare i dirigenti piu' meritevoli".
"Detto questo- spiega ancora Bongiorno- ho ricevuto lettere simili alla sua, che giungevano pero' a conclusioni di segno opposto: molti di coloro che compiono il proprio dovere con impegno e dedizione accolgono con favore i provvedimenti sulla trasparenza, perche' magari intorno a loro ci sono altri che non si impegnano come dovrebbero e che con il loro cattivo esempio screditano tutti i lavoratori della pubblica amministrazione. Una maggiore trasparenza non potra' che spronare a un comportamento piu' corretto".
"È un dato oggettivo che la pubblica amministrazione non funziona come dovrebbe e io, in quanto ministro, ho il preciso dovere di fare tutto quello che rientra nelle mie possibilita' perche' la situazione migliori. Ho notato infatti un sentimento di disaffezione, non del tutto immotivato: la dimensione 'pubblica' viene percepita come 'di nessuno', anziche' come 'di tutti' (meglio ancora: 'di ciascuno di noi'). Se vogliamo generare un senso di appartenenza, e' essenziale che i cittadini sappiano - in primis - come vengono impiegati i soldi pubblici. Questo e' il senso di alcuni dei provvedimenti che sto prendendo. Se infatti i controlli sui dipendenti sono diretti a garantire il rispetto dell'orario di lavoro e a combattere l'assenteismo, i controlli sui dirigenti non mirano affatto a introdurre un orario di lavoro (alla cui osservanza non sono e non saranno obbligati ne' i dirigenti scolastici, ne' gli altri dirigenti pubblici).
Permetteranno semmai di verificare che i dirigenti adeguino la prestazione alle esigenze dell'ufficio e, come lei ha ricordato, rispondono anche a esigenze di sicurezza (bisogna sempre sapere chi e' presente all'interno dell'edificio scolastico). Credo insomma- conclude il ministro- che la trasparenza non sia un'umiliazione, semmai uno stimolo, e mi auguro che sempre piu' venga avvertita come tale".
(Red/ Dire)
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