L'istituo lombardo finalista del concorso della fondazione Falcone
Roma, 6 mag. - Giacomo Zagari da San Ferdinando in provincia di Reggio Calabria e' stato uno dei primi 'ndranghetisti a trasferirsi nel nord Italia, nei primissimi anni '50. Precisamente a Buguggiate, nel varesotto. Lo sa bene Caterina De Sario, che vive a Gazzada Schianno, cinque minuti di auto da Buguggiate, e di mestiere fa l'insegnante.
Caterina De Sario lavora all'istituto superiore 'Keynes' di Gazzada e da molti anni spiega la mafia ai suoi alunni. Non fa solo i progetti perche' il suo progetto e' piu' grande: far comprendere ai ragazzi la storicita', le caratteristiche e le modalita' di radicamento ed espansione al nord di questo fenomeno secolare.
Ed e' proprio grazie a questo approccio, capace di coniugare coinvolgimento e approfondimento, che gli studenti si appassionano allo studio di questi temi tanto da elaborare persino un gioco da tavolo. Lo hanno pensato quest'anno alcuni studenti per partecipare al concorso indetto dalla fondazione Falcone 'Follow the money. Da Giovanni Falcone alla Convenzione ONU di Palermo contro la criminalita' organizzata transnazionale'.
Si chiama 'Omnia connected' il gioco col quale i giovani ideatori, insieme alla loro docente, parteciperanno alla finale di premiazione che si terra' il prossimo 23 maggio 2019 a Palermo, nell'ambito delle celebrazioni per il 27esimo anniversario delle stragi di Capaci e via d'Amelio, in cui vennero uccisi rispettivamente il 23 maggio Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Rocco Dicillo e il 19 luglio Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Claudio Traina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina.
"Il nome del gioco- spiegano gli inventori- significa 'tutto connesso'. Il termine latino 'omnia' fa riferimento all'omonima operazione del 2007 che vide arresti e sequestri per attivita' illecite tra cui commercio di sostanze stupefacenti, traffico d'armi e di esseri umani. La presenza di latino e inglese- precisano- ha il significato di unire simbolicamente gli stati sotto lo stesso concetto". L'obiettivo di questo gioco, in cui si confrontano sullo scacchiere mondiale i pool antimafia da una parte e le organizzazioni mafiose dall'altra, e' quindi "far comprendere ai giocatori la convenzione di Palermo- concludono- avvicinando al tema della criminalita' organizzata persone che non se ne sono mai interessate".
(Red/ Dire)