Ferrazzoli (Ido): giusto ipotizzare passaggio dolce da elementari a medie
Roma, 04 feb. - "Per evitare un trauma, non e' sbagliato ipotizzare un passaggio piu' dolce quando si passa in prima media. Se l'insufficienza dell'alunno e' grave, si convocano i genitori e si dice: 'Abbiamo messo un 5 in pagella a suo figlio per incoraggiarlo, ma l'insufficienza e' grave, cercate di aiutarlo anche voi a casa'. L'importante e' il dialogo". Cosi' Flavia Ferrazzoli, responsabile del servizio scuola dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) - che ha sportelli di supporto psicologico e ascolto rivolto ad alunni, docenti e genitori in oltre 140 scuole nel Lazio - plaude alla decisione della preside del 'Viscontino' di Roma di non dare voti al di sotto del 5 nelle pagelle del primo quadrimestre degli studenti della prima media.
"Vengono dalle elementari ed e' il primo quadrimestre- spiega Ferrazzoli- mettere un 4 in pagella significa terrorizzarli. È chiaro che poi si butteranno giu'. Sono d'accordo nell'utilizzare una via di incoraggiamento, l'importante e' che i genitori siano messi al corrente della difficolta', di quanto sia grave l'insufficienza indicata con il 5. Se al secondo quadrimestre questi alunni non recupereranno l'insufficienza, sara' ammesso il 4 in pagella ma non un voto inferiore- ricorda la psicologa- altrimenti la valutazione sara' vissuta in maniera umiliante da un bambino di prima media che non e' ancora formato e va incoraggiato".
Chi sono gli alunni di prima media? "Sono bambini fragili che si affacciano a un mondo completamente diverso- spiega la psicoterapeuta dell'IdO- cambia completamente il sistema scolastico: alle Medie affrontano una serie di materie che non sono abituati a studiare, un'impostazione che prevede tanti professori e viene meno quel rapporto accudente che certamente caratterizza le elementari. Si tratta di un cambiamento emotivo importante- sottolinea Ferrazzoli- a cui bisogna che questi ragazzi si adattino. Ve bene, allora, se al primo quadrimestre delle medie sia previsto un periodo di accoglienza, perche' il ragazzo e' frastornato. Questo significa che imparera' a prendere il 4 se si tratta di una insufficienza grave nel secondo quadrimestre".
La psicoterapeuta ritorna sul necessario dialogo tra docenti e genitori. "È importante far capire alle famiglie che si sta lavorando al fianco dei figli. È vero che in generale i minori non sono abituati a tollerare la frustrazione, ma questo e' un lavoro che deve avvenire in famiglia. Sono i genitori a dover insegnare ai figli a reggere la frustrazione non dando tutto e subito, non coccolandoli e proteggendoli sempre, non dicendo 'Poverini, avete sempre ragione' o 'Ci pensa la mamma'. I genitori devono aiutare i figli a crescere e a gestire qualsiasi situazione nella vita, dai litigi con i compagni alle incomprensioni con i professori. La decisione della dirigente Rossana Piera Guglielmi- conclude la psicoterapeuta- dimostra una grande sensibilita' verso gli studenti".
(Red/ Dire)