Esperimento messo in atto all'IC di Roncade Monastier (Treviso)
Roma, 9 dic. - Mai piu' ragazzi indecisi sulla scuola da scegliere. L'orientamento all'istituto comprensivo di Roncade Monastier in provincia di Treviso parte a tre anni. Ogni bambino gia' a quell'eta' ha un 'fascicolo digitale' con annotate le predisposizioni: la scuola registra tutto cio' che ha a che fare soprattutto con la componente emotiva, interessi, tendenze e attitudini.
Nell'istituto sono partiti dal concetto che la pratica dell'orientamento, cioe' il fermarsi a riflettere sul migliore percorso scolastico superiore, si debba fare attraverso un'opera di introspezione che non deve iniziare alle scuole medie ma molto prima. "Bisogna parlare di etero-orientamento, qualcosa che parte dalla tenera eta'. E' il mondo dell'adulto che guida alla scelta il bambino. Una delle competenze che ciascuno di noi dovrebbe sviluppare e' proprio l'auto-orientamento. In questo percorso dai tre anni ai quattordici la scuola si deve impegnare non solo a scoprire le competenze tecnologiche-scientifiche ma si tratta di svelare il talento che in ciascuno di noi e' presente", spiega la preside Anna Maria Vecchio.
Spesso l'orientamento non e' centrato sulla scoperta delle attitudini, delle potenzialita', sullo sviluppo del cervello emotivo; prevalentemente e' centrato sullo sviluppo del cervello cognitivo. "Questo fascicolo- continua la dirigente- prende spunto dalla teoria semantica della persona. Il macro progetto d'istituto ha inteso intervenire inserendo in un unico modello quelle che erano gia' le risorse presenti ma mancava il collegamento tra queste figure. Le inclinazioni e le attitudini che il bambino che dai tre a cinque anni ha sviluppato vengono registrate in questo fascicolo che poi passera' ai docenti della scuola primaria. Non c'e' una presentazione estemporanea del bambino ma e' come se si ereditasse una forma di conoscenza del bambino".
Tutto cio' si e' fatto mettendo in discussione un po' tutta la progettualita' sull'orientamento, cambiandola. Questo progetto si pone l'obiettivo dello sviluppo dell'intelligenza emotiva che e' alla base del successo scolastico. Alla base c'e' la volonta' di creare una simbiosi tra la parte cognitiva ed emotiva del cervello. "La scoperta del talento- dice la preside- puo' avvenire solo cercando di coniugare questi due aspetti della persona. La scuola si riappropria del suo ruolo educativo: il passaggio alla scuola superiore di primo grado spesso e' solo una presentazione dell'offerta formativa sul territorio ma tanti ragazzi sono disorientati e scelgono la scuola non in base al talento che e' stato scoperto ma in base all'offerta formativa che viene proposta. Si deve iniziare a tre anni a capire, un bambino lancia dei segnali gia' a quell'eta': sono piccoli segnali ma devono essere registrati in modo che diventino un tesoro".
(Red/Dire)