Roma, 29 apr. - Nel loro futuro non c'e' un domani, neppure, nascosto.
Poveri uomini, mal governati disperati, umiliati, lasciano casa ed affetti; si mettono in via per una flebile speranza: nel tragitto nient'altro che morte, paure e mattanze.
C'e' il desiderio di un nuovo inizio, ma nella terra che toccano non e' loro dato: frustrazione e rabbia e' l'unico abbraccio che l'indifferente ed inospitale suolo per loro abbia; ma casa non e' solo dove dormi, casa e' la pelle di chi ti avvolge e ti fa sentir te stesso, uomo.
Ogni uomo e' un'isola, ma, tra le barriere di spuma, tra i tumultuanti marosi delle onde, non tutti riescono ad approdareà Da domani, su tutte le rive accogliamo il nostri fratelli: bisogna abbracciare, accettare, non mettere al bando e, con cinismo, spietatamente giudicare! E non dimentichiamo: siamo tutti stranieri in Patria! Di Carla Failla, liceo classico istituto Carducci di Comiso (RG) (Man/ Dire)