Roma, 29 ott. - 1938-2018: ancora il razzismo? Ottant'anni anni dopo le terribili le leggi razziali.
A Campomorone presso l'auditorium della scuola secondaria di primo grado Alice Noli, le classi terze dell'istituto hanno assistito ad una lezione del Professor Paolo Battifora, presidente dell'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Eta' Contemporanea, sulle leggi razziali del 1938 e le teorie razziste otto-novecentesche. È stato un incontro molto interessante per comprendere i terribili fatti storici del secolo scorso, ma anche per interrogarsi su sconcertanti episodi di oggi.
Non solo il 1938. Anche se la lezione era principalmente incentrata sulle leggi razziali del 1938, il professore ha ripercorso le tappe del pregiudizio antiebraico (le calunniose accuse di omicidio rituale ad esempio, quelle di propagare le epidemie, quelle di una congiura ebraica mondiale) e delle persecuzioni subite dagli ebrei (dalle stragi ad opera dei crociati alla famosa espulsione degli ebrei dalla Spagna nel 1492, pochi mesi prima della scoperta dell'America, ai pogrom nell'Europa orientale).
Trieste, 18 Settembre 1938. Nel 1937 furono emanate le leggi razziali nelle colonie (Leggi per la tutela della razza nelle Colonie), con cui il regime si dimostrava incline alla discriminazione razziale, ma e' l'anno dopo, nel 1938 che si ufficializzo' un vero e proprio "odio razziale" nei confronti degli ebrei con il "Manifesto della Razza", pubblicato a luglio sul Giornale d' Italia, le leggi razziali antiebraiche a partire da settembre e il Regio Decreto 1728 ½per la purezza della razza italiana» emanato a novembre. Le leggi antiebraiche furono annunciate agli italiani il 18 settembre a Trieste, in Piazza dell'Unita', dal duce Benito Mussolini in persona, che le giustifico' con motivi assurdi. Un particolare un po' misterioso e' che di 18 minuti del filmato di questo discorso (proprio il passo contro gli ebrei) non rimaneva piu' traccia all'Istituto Luce e sono stati ritrovati solo nel 2015 nell'Archivio Nazionale Cinematografico (una specie di "autocensura" da parte del regime?). Le conseguenze di queste leggi furono drammatiche: gli ebrei vennero relegati ai margini della societa', discriminati da chi sosteneva il regime. È vero che non mancarono coloro che trovarono il modo di aggirare queste leggi odiose, ma ci furono anche gli opportunisti pronti ad approfittare delle disgrazie altrui.
Dopo l'8 settembre 1943 cominciano le deportazioni - Se nel 1938 gli Ebrei erano stati relegati ai margini della societa' e privati di ogni diritto, dopo l'8 settembre del '43, quando l'Italia firmo' l'armistizio con gli Anglo-Americani, i tedeschi si trasformarono da nostri alleati in truppe di occupazione e anche sugli ebrei italiani si stese l'ombra sinistra della "Soluzione Finale", ovvero la deportazione e lo sterminio che anniento' 2/3 degli ebrei d'Europa. Fra i sopravvissuti ricordiamo Primo Levi, autore del libro "Se questo e' un uomo" e "La Tregua", Liana Millu, per anni maestra nella vicina Langasco, piu' volte invitata a parlare in questa scuola, autrice di "Il fumo di Birkenau", e Liliana Segre, deportata a soli 13 anni assieme al padre, che non ha mai piu' fatto ritorno, autrice di "Fino a quando la mia stella brillera'" e coautrice di "La Memoria rende liberi", scritto insieme al giornalista Enrico Mentana, che ha curato un'interessante introduzione.
Il razzismo ai giorni nostri. Come tutti sappiamo nel 1945 la guerra si e' conclusa con la vittoria degli Alleati e la liberazione dei pochi ebrei rimasti vivi nei campi di sterminio nazisti. Ma con questo non bisogna pensare che tutto sia finito, infatti e' bene ricordare, che il razzismo esiste ancora, va rafforzandosi e comincia ad esprimersi in forme anche violente, che non comportano certamente lo sterminio o la deportazione dei diretti interessati, ma sono comunque odiose come del resto lo sono l'emarginazione sociale, l'esclusione, il pregiudizio cui tanti immigrati anche regolari sono condannati. Dunque la vera domanda da porsi e': È possibile che in Italia, diventata Repubblica nel '46, dotata di una Costituzione moderna e democratica, firmataria della Dichiarazione dei diritti dell'uomo redatta dall'Onu, ci siano ancora questi problemi? Purtroppo si', basta pensare agli immigrati, che molti italiani disprezzano o ai quali alcuni paesi europei hanno chiuso le frontiere o anche allo sfruttamento dei migranti ridotti a lavorare quasi in condizione di schiavitu'. Considerando le tante guerre in Africa, dimenticate o ignorate dai media, dalle quali i migranti fuggono, non vediamo qualche somiglianza tra loro e gli ebrei che fuggivano e non trovavano accoglienza in altri Paesi? Negare ai rifugiati asilo non e' dettato da quella istintiva paura del diverso che e' terreno fertile su cui si radica il razzismo? Vorremmo finire con due domande formulate nella lezione del Professor Battifora e offerte alla riflessione di ciascuno nel silenzio della propria coscienza. La prima: Cosa si puo' fare oggi per contrastare il razzismo e tutelare i diritti di chi a casa propria se li vede negati e calpestati? E inoltre: Cosa avrei fatto io nel 1938 di fronte alle leggi razziali? E dopo, nel momento piu' buio della storia d'Europa, quello della deportazione e dello sterminio, che cosa avrei fatto? Ognuno ha il dovere di chiederselo.
di Alessandro Lesino e Valerio Morgante cl. 3B - IC Campomorone, scuola media Alice Noli (Red/ Dire)