Franzese: Occasione importante di incontro scuola-universita'
Roma, 12 nov. - "Futuro Remoto torna a Citta' della Scienza perche' le ultime tre edizioni si sono svolte a piazza del Plebiscito". Cosi' il commissario di Citta' della Scienza, Giuseppe Albano, a margine dell'evento inaugurale dell'edizione 2018 di Futuro Remoto nella sala Newton della struttura di Bagnoli.
Nelle parole del commissario si legge soddisfazione: "Scelta ragionata quella di far tornare l'evento qui perche' e' la sua sede naturale, dove Futuro Remoto e' nato e si e' sviluppato nei primi 27-28 anni e poi anche perche' vogliamo ridare lustro a questa bellissima cittadella in un momento particolarmente difficile".
Futuro Remoto e' anche un'occasione importante per i tanti giovani che nei quattro giorni di evento affolleranno le sale incuriositi da stand ed esperimenti. Di questo avviso e' Luisa Franzese, direttrice dell'Ufficio scolastico della Campania: "Giornata importante per i ragazzi perche' hanno non solo l'opportunita' di formarsi, ma, grazie all'incontro tra mondo della scuola e mondo universitario, questa diventa anche una giornata di orientamento per le future scelte dei giovani".
"I robot stanno entrando decisamente nella nostra vita. Quello che sta cambiando nella percezione e' il fatto di poter accettarli indipendentemente dall'aspetto esteriore". Cosi' Bruno Siciliano, professore ordinario di Automatica del dipartimento di Ingegneria elettrica e delle tecnologie dell'informazione alla Federico II di Napoli, a margine dell'inaugurazione di Futuro Remoto 2018 a Citta' della Scienza. Siciliano, che ha preso parte al convegno di apertura intitolato 'Tre generazioni diverse si confrontano sugli aspetti piu' innovativi della robotica', ha aggiunto: "Noi abbiamo una certa paura, siamo angosciati dal poter trovare un robot con le nostre sembianze. È pensabile - si chiede il professore - che un robot possa diventare talmente intelligente da poter sviluppare anche sentimenti? Il robot, grazie alla sua intelligenza - sottolinea Siciliano - potrebbe anche sviluppare dei sentimenti di simpatia o di antipatia". "Tutto questo - conclude - pone il dialogo su un aspetto molto piu' ampio che spazia dall'ingegneria e dalla tecnologia alla sociologia, filosofia della scienza, etologia, relazioni sociali. Quella che e' in atto e' una profonda trasformazione".
"Abbiamo una scuola di robotica educativa dove abbiamo dai bambini di tre anni a insegnanti con corsi certificati dal Miur e aziende". Cosi' Valeria Cagnina, diciassettenne di Alessandria, presenta alla Dire la sua proposta di approccio consapevole alla tecnologia, a margine dell'inaugurazione dell'edizione 2018 di Futuro Remoto alla Citta' della Scienza di Napoli.
"Noi facciamo giocare e divertire i bambini - spiega Valeria - e tutte le nostre attivita' vengono fatte per terra in cerchio, senza scarpe e su tappeti per mettere tutti a proprio agio, e in poche tempo, anche tre ore, un bambino dell'asilo e' in grado di costruire un robot funzionante".
"Nella nostra scuola - sottolinea Francesco Baldassarre, socio della 17enne - abbiamo 10 regole basilari. La prima e' che niente e' impossibile, vogliamo insegnare a tutti che tutto si puo' costruire giorno dopo giorno con tanta fatica, impegno, e che solo sul dizionario successo viene prima di sudore".
(Red/ Dire)