L'associazione 'Solo dirigenti' contesta le politiche del governo
Roma, 5 nov. - "La vicenda della valutazione dei dirigenti scolastici riflette in pieno l'attuale stato della scuola italiana, forse della stessa societa' italiana". L'associazione 'Solo Dirigenti' commenta con queste parole la situazione che i presidi vivono nel loro quotidiano. In particolare, per quanto riguarda la valorizzazione del merito dei docenti e della valutazione delle scuole, questa viene considerata "fortemente condizionata dalle grandi disparita' esistenti fra i territori, fra autonomie, disparita' a livello di utenza, di contesto, di strutture, di personale presente nelle segreterie, di carenze di DSGA, di reggenze".
Per l'associazione la valutazione della dirigenza scolastica, introdotta con la legge 107 del 2015, era finalizzata alla "valorizzazione e al miglioramento professionale dei dirigenti scolastici, nella prospettiva del progressivo incremento della qualita' del servizio scolastico e in coerenza con il sistema nazionale di valutazione, ma e' rimasta solo sulla carta, non piu' legata, almeno in questa fase, al miglioramento della parte variabile dello stipendio".
Nel comunicato diffuso da 'Solo Dirigenti', vengono contestate anche le politiche scolastiche del governo e i tagli all'istruzione, in cui rientra anche la decisione sui possibili adeguamenti di uno stipendio "oramai ridotto al lumicino, se paragonato con il resto della dirigenza pubblica". L'Associazione lamenta la poca chiarezza sulla valutazione dei docenti e la precarieta' degli insegnanti, condizioni che rendono difficile il loro lavoro: "I dirigenti scolastici sono abituati a non spaventarsi di fronte alle grandi responsabilita' che quotidianamente si ritrovano a dover affrontare- aggiungono nel comunicato- ma dall'altra parte chiedono una linea chiara di azione e un giusto riconoscimento del loro ruolo. Nelle attuali condizioni di vaghezza e di precarieta' e' difficile lavorare".
(Red/ Dire)