Roma, 12 mar. - L'8 Marzo, giornata dedicata a tutti i diritti delle donne e alla memoria di un giorno passato che ancora ricordiamo; giornata dedicata a tutte le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono vittime, loro malgrado. La liberta' di pensiero possiamo considerarla come uno dei tanti diritti ormai a Lei negati; la liberta' di poter decidere anche di prendere una strada diversa da quella gia' decisa, la liberta' di poter esprimere quel che si prova o si vuole senza alcuna paura. Le donne sono ormai escluse anche da determinati lavori perche' considerate inferiori, costrette a lavorare anche in condizioni difficili, soffocate da una amara realta' che si chiama "prepotenza" . Nessuna liberta' nel poter scegliere il loro percorso, se non quello, per alcune, di moglie e madre in un'eta' ancora prematura, solo perche' imposto da uomini vili e prepotenti e da un destino beffardo. Non esiste parita' dei sessi, non esiste alcuna liberta' per il "sesso inferiore". I femminicidi a cui assistiamo, inermi, ogni giorno, ne sono la prova. L'8 Marzo resta e restera' solo un modo per riflettere sui passi che si stanno compiendo e su quelli ancora da compiere in nome di una sola meta: "rispetto". Di Giulia Cozzolino - Liceo Quinto Orazio Flacco di Napoli (Red/ Dire)