Roma, 12 mar. - Azioni che assicurino il rispetto del genere nel linguaggio. In questa direzione va' l'impegno della ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli, che durante l'evento 'Dalla parte di tutte e di tutti', ha presentato le linee guida per l'uso del genere nel linguaggio amministrativo del Miur. Uno strumento- presentato in occasione della vigilia dell'8 marzo- che vuole garantire "l'attuazione dei principi di pari dignita' e opportunita', di uguaglianza ed equita' all'interno del ministero dell'Istruzione.
"Con le linee guida per l'uso del genere nel linguaggio amministrativo del Miur- ha spiegato la ministra Fedeli- intendiamo non solo fare chiarezza sulla corretta applicazione delle regole grammaticali sull'uso del genere, ma anche sostenere l'equita', la giustizia e l'uguaglianza fra uomini e donne.
Applicare la giusta regola grammaticale vuol dire anche riconoscere il ruolo femminile nella societa' ed e' un passo verso il superamento di pregiudizi e diseguaglianze".
All'evento hanno partecipato, oltre alla ministra anche il Direttore generale dell'Agenzia del Demanio Roberto Reggi, Cecilia Robustelli, docente di Linguistica Italiana all'Universita' di Modena e Reggio Emilia, Sabrina Bono, capo di Gabinetto del Miur, Marco Mancini, capo Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca, Carmela Palumbo, Capo Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali.
"Superare queste resistenze e favorire un uso corretto del genere- ha aggiunto la ministra- e' molto importante, perche' e' innanzitutto attraverso il linguaggio che noi rappresentiamo la realta' in cui viviamo, e attraverso tale rappresentazione contribuiamo a consolidarla cosi' come e' o al contrario a modificarla. In altre parole il linguaggio e' il messaggio con cui possiamo confermare gli stereotipi basati sul sesso o metterli in discussione".
(Red/Dire)