Consorzio Scu.Ter offre servizi educativi e per disabili.
Roma, 11 giu. - Rilanciare i servizi di sostegno scolastico rivolti agli studenti con disabilita' e quelli educativi del territorio, in un'ottica di integrazione. È l'obiettivo di "Scu.Ter. Scuola e territorio", neonato consorzio formato da nove cooperative attive nella Citta' metropolitana di Bologna (Cadiai, Solco Insieme, Libertas Assistenza, Ida Poli, Seacoop, Csapsa, Csapsa 2, Open Group e Anastasis) che hanno deciso di finalizzare il proprio impegno all'innovazione tecnologica, all'integrazione e alla continuita' tra servizi scolastici e territoriali. "Si tratta di servizi indispensabili per l'accesso allo studio di allievi con disabilita' e per fronteggiare il disagio minorile- spiega Franca Guglielmetti, presidente di Cadiai- ma spesso si tratta di servizi 'liquidi' perche' legati ai finanziamenti dei Comuni, che sono sempre piu' in difficolta', e con una logica puntiforme: si guarda al singolo bisogno del singolo bambino e si risponde con un intervento singolo. Questo riduce molto la potenzialita' degli interventi educativi rivolti a questi allievi".
Tra gli obiettivi c'e' anche quello di utilizzare le nuove tecnologie, "che possono aiutare gli educatori a fare rete tra loro, gli interventi educativi e i ragazzi con disabilita', in particolare quelli con disturbo dello spettro autistico, per i quali le tecnologie assistive sono molto efficaci". L'idea delle nove cooperative bolognesi e' dunque quella di mettersi insieme per avere piu' forza, anche nelle gare: "Oltre alla riduzione delle risorse pubbliche, c'e' anche il problema delle gare al massimo ribasso, che finiscono per cannibalizzare i servizi".
"La logica dei servizi di sostegno, in teoria, fa riferimento alla specializzazione dell'intervento che e' strutturato sul bisogno- spiega la presidente di Cadiai- ma va ricordato che i bisogni non sono solo di carattere cognitivo ma anche relazionali e sono strettamente legati tra loro. Il bambino potra' avere anche l'educatore piu' specializzato del mondo, ma le sue potenzialita' non possono estrinsecarsi appieno se rimane isolato dal contesto". Guglielmetti, ex insegnante, ricorda come alla fine degli anni Settanta, l'educatore di sostegno fosse di sostegno alla classe, non al singolo bambino. "Oggi non lo e' piu'- afferma- In parte, dipende dal fatto che le famiglie si illudono che un intervento dedicato sia la cosa migliore per il proprio figlio, ma in realta' spesso non e' cosi'. L'isolamento dal contesto, riduce la portata dell'intervento. Ecco perche'- continua- vogliamo recuperare questa logica perduta, inseguendo un intervento specializzato e bastonati dalla riduzione delle risorse". Integrazione tra scuola e territorio. Altro obiettivo di "Scu.Ter" e' la continuita' tra gli interventi scolastici e quelli educativi territoriali. "Ci sono diversi livelli con diversi attori che, spesso, non dialogano tra di loro- conclude- Noi possiamo fare da tessuto connettivo".
(Red/ Dire)