Roma, 16 apr. - Si chiamano "Deepfakes" e hanno appena fatto capolino nel mondo del web e in particolare del porno web, creando fin da subito scalpore e curiosita'. Si tratta infatti di un' intelligenza artificiale, nuova frontiera nel campo della ricerca informatico tecnologica, capace di manipolare video sostituendo i volti in questione con quello di conoscenti o celebrita', portando cosi' alla realizzazione di video tanto realistici e precisi da attirare subito l'attenzione del curioso pubblico del web.
Questo fenomeno virale si e' chiaramente diffuso a macchia d'olio nel mondo del porno diffondendo inquietanti video dalla paurosa verosomiglianza di celebrita', politici e sportivi, la cui produzione e uso e' per di piu' di grande facilita' ed accessibilita' a tutti gli utenti di internet che mastichino anche grossolanamente la materia.
Finche' il fenomeno si ferma ad una risata di fronte ad un Nicolas Cage nelle fattezze di una formosa seducente brasiliana il problema non si pone, ma la potenza mediatica di un tale mezzo non si limitera' ad un'innocua risata, ma al contrario, poterebbe diventare terreno fertile per la proliferazione di cyberbullisimo e fake news e il paradiso di pervertiti maniaci che non avranno neanche piu' la necessita' di dare spazio alla fantasia.
In risposta alle prime pubblicazione avvenute su Reddit, sito internet di social news e intrattenimento, tutti i social e in particolare Porn Hub e Twitter hanno subito risposto al fenomeno condannando e proibendone la pubblicazione e un articolo pubblicato da Forbes intitolato in modo inequivocabile "Il porno falso fatto con l'ausilio dell'AI esiste e siamo tutti fottuti" ha contribuito a limitarne la diffusione svelandone il funzionamento.
Bloccare un fenomeno di cosi' irrilevante grandezza, granello di sabbia nella immensa vastita' di quello che e' il mondo del web lascia solo scoramento e perplessita', non resta dunque che incrociare le dita nella speranza che come tutte le mode passi senza lasciare troppi danni.
Di Viola Urso - Liceo Minghetti di Bologna (Red/ Dire)