Roma, 16 apr. - Una rete di scuole diventa luogo di realizzazione delle linee guida definite nel Piano Nazionale d'azione contro la tratta e il grave sfruttamento degli esseri umani, adottato dal Consiglio dei Ministri nel 2016.
Sviluppando un'attivita' formativa che intende promuovere la prevenzione di fenomeni illeciti e criminali, prende il via il progetto promosso dal Dipartimento delle pari opportunita' della Presidenza del Consiglio.
Si comincia dal basso, nel senso territoriale, coinvolgendo le scuole della Sicilia, e nel senso strutturale, partendo dalla formazione didattica, individuata quale migliore percorso per la prevenzione.
Sara' l'istituto comprensivo Garibaldi - Giovanni Paolo II, di Salemi - Gibellina, diretto dal dirigente scolastico Salvino Amico, a fare da capofila alle dieci scuole che hanno aderito alla manifestazione di interesse al progetto. Solo cosi' e' possibile avere una prospettiva completa di come viene percepito il fenomeno della tratta e dello sfruttamento di esseri umani, di quali strumenti bisogna fornirsi per garantire l'educazione interculturale e alla legalita', quale parte integrante dei percorsi didattici.
A costituire la prima rete nazionale, da cui si articolera' una campagna di sensibilizzazione che coinvolgera' oltre 50 scuole in Italia e piu' di 15 mila studenti, saranno: l'Ipseoa "Titone" di Castelvetrano; l'istituto comprensivo "Pertini" di Trapani; il liceo classico "Giovanni XXIII - Cosentino" di Marsala; l' IIS "Damiani" di Marsala; il "Borsellino-Ajello" di Mazara del Vallo; l'istituto omnicomprensivo "Pirandello" di Lampedusa e Linosa; l'istituto comprensivo "Boscarino - Castiglione" di Mazara del Vallo; l'istituto comprensivo "Pellegrino" di Marsala; il liceo scientifico "Ruggieri" di Marsala.
Il progetto sara' articolato in sei fasi che prevedono, in sintesi, la costituzione della rete di scuole, dell'osservatorio territoriale per la raccolta dei dati sulla percezione del fenomeno, la realizzazione dei percorsi informativi e formativi agli stakeholders scolastici, l'elaborazione di un report di ricerca e di un piano di intervento educativo.
L'osservatorio sara' composto da esperti del Dipartimento pari opportunita', docenti e operatori della scuola, e mettera' a disposizione gli esiti delle attivita' interne al progetto e avviera' un monitoraggio quali - quantitativo delle fasi di realizzazione su indicazione del comitato tecnico scientifico. La ricerca qualitativa sulla percezione dei fenomeni di tratta e grave sfruttamento consentira' la raccolta di informazioni dettagliate, raccolte attraverso questionari somministrati a studenti, insegnanti, famiglie. L'analisi di tali dati consentira' di attuare strategie di intervento e una loro schematizzazione.
Grande attenzione verra' data al piano educativo per i docenti, che sara' centrato sulla loro capacita' di trasmettere, grazie alle competenze trasversali, i principi di conoscenza del fenomeno e i relativi strumenti di denuncia. Saranno loro i diretti interessati alla progettazione di modelli di innovazione didattica, volti ad integrare le metodologie d'insegnamento convenzionali con le modalita' di apprendimento della formazione a distanza ed esperienziale.
Un'attivita' articolata su diversi segmenti che vuole sensibilizzare e creare consapevolezza nelle giovani generazioni su cosa debba intendersi per abuso e sfruttamento degli essere umani.
Una mirata campagna di comunicazione e informazione puntera' al cambiamento di pensiero, ad una presa di coscienza reale, attraverso la distribuzione di materiali informativi per la sensibilizzazione alla conoscenza del fenomeno, alla denuncia e il contrasto. L'esito di tutto il lavoro potra' creare una guida alle buone pratiche e alla progettazione didattica mirata allo sviluppo delle competenze in cittadinanza attiva e democratica, attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e della pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture.
L'idea progettuale sara', infine, estesa al mondo del terzo settore, con le associazioni accreditate che gestiscono le vittime della tratta, e che hanno acquisito ruoli professionalizzanti sui temi dell'immigrazione irregolare e delle condizioni di vita e delle opportunita' di integrazione.
Un'apertura, questa, che intende mantenere uno stretto contatto con le realta' operanti, per trasmettere una visione concreta e realistica del fenomeno.
(Red/ Dire)