"Occorre rilanciare rapporto stretta responsabilita' con genitori"
(DIRE - Notiziario settimanale Scuola) Roma, 6 nov. - "Sono fatti che devono essere immediatamente condannati, fatti che non devono accadere. La situazione di Mirandola e' all'attenzione sia della docente che della preside gia' da mesi. Quei ragazzi sono stati per ben due volte sospesi per 15 giorni anche per altri atti. La famiglia e' seguita dai servizi sociali e il tema e' anche la difficolta' e la complessita' di tenere in classe questi ragazzi. Non c'e' stata nessuna omerta', come ho letto nei primi commenti su alcune testate giornalistiche, c'e' un impegno costante contro questi atti sia da parte dell'insegnante che della preside. Pensi che hanno anche spostato quella classe piu' vicina alla presidenza per sostenere meglio l'attivita' e il contrasto a questi atti che non devono mai avvenire e che devono essere puniti, come e' giusto che sia". Lo ha detto la ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli, intervenendo stamattina alla trasmissione Mediaset Mattino 5 sul video dello studente di un istituto professionale di Mirandola che ha lanciato un cestino contro una professoressa.
"Le difficolta' ci sono sempre state nel tempo. Oggi probabilmente la societa' e' piu' complessa, quindi possono esserci dei casi in cui c'e' maggiore difficolta'- ha aggiunto Fedeli- Il titolo che ho visto parla di 'bullo'. In questo caso pero' si puo' parlare proprio violenza, che va immediatamente condannata, perche' vuol dire non avere rispetto ne' dei propri compagni ne' dell'insegnante". Un tema che, secondo Fedeli, "non riguarda solo la famiglia, gia' a carico dei servizi sociali", ma coinvolge anche le scuole "in cui dobbiamo riprendere in mano un atteggiamento di responsabilita', per la funzione che si ha", per "rilanciare un rapporto di stretta responsabilita' tra scuola e genitori".
"Quelle di oggi sono sfide diverse e piu' complesse- ha sottolineato la ministra- perche' abbiamo a che fare con il digitale, una straordinaria innovazione tecnologica, che bisogna insegnare a ragazze e ragazzi. Devono imparare come si sta in rete, perche' molto spesso il web viene visto come un elemento in cui ci si puo' nascondere, si puo' fare tutto, senza che resti nessun segno. La rete viene usata anche dai genitori, nel rapporto con la scuola, e, in alcuni casi, non c'e' quasi attenzione alle funzioni che svolgono gli insegnanti a scuola, diverse rispetto a quelle che svolgono i genitori. I genitori devono fare piu' attenzione al ruolo e al rispetto dei docenti e del personale scolastico cosi' come il personale scolastico deve entrare in relazione positiva con i genitori. Per lavorare- ha concluso- ciascuno rispetto alla sua funzione senza sovrapporsi ma avendo tutti lo stesso obiettivo: educare i ragazzi.
(Red/ Dire)