(DIRE - Notiziario settimanale Scuola) Roma, 13 mar. - Il 75% delle scuole italiane ha digitalizzato completamente o in parte i processi amministrativi e gestionali. E' quanto rivela l'indagine realizzata dall'Osservatorio eGovernment della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con l'Associazione nazionale presidi condotta su 630 scuole italiane, prsentata nella sede dell'Anp alla presenza del ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli. Una ricerca che ha fatto emergere le luci e le ombre del processo di digitalizzazione della scuola italiana. Tra le note negative c'e' la scarsa diffusione delle tecnologie nell'attivita' didattica, per cui ad oggi sono utilizzate in larga scala solo le dotazioni minime, come la connessione Internet in classe, la lim, i pc e tablet personali forniti in alcuni casi dalla scuola.
Andando nel dettaglio, dall'indagine emerge un'ampia diffusione della banda larga nelle scuole: il 55% ha una connessione internet dsl, il 29% in fibra ottica, il 21% tramite operatore wireless fisso wisp, solo il 6% il modem tradizionale a 56kbps. Nel 60% degli istituti esiste una Intranet per i servizi amministrativi, nel 54% per le comunicazioni al personale, ma solo nel 18% per i progetti didattici. In quasi tutte le scuole (il 97%) il dirigente scolastico usa la firma digitale, la percentuale scende al 76% per il Direttore dei servizi generali e amministrativi, al 5% per la segreteria e al 2% tra gli insegnanti. L'85% delle scuole dichiara di avere personale con competenze tecniche necessarie per l'utilizzo dei software, nonostante non manchino criticita' nell'introduzione: in primo luogo la resistenza al cambiamento (40%) e la mancanza di competenze interne (40%), poi la mancanza di risorse economiche (34%), la scarsa disponibilita' di infrastrutture tecnologiche (25%).
Per quel che riguarda i portali, nella maggior parte delle scuole (60%9, il sito e' gestito da una risorsa interna con un incarico remunerato. Il sito internet e' utilizzato principalmente per la pubblicazione di documenti istituzionali (98% dei casi), di informazioni generali (97%) o su attivita' scolastiche (93%), calendario, orari, libri di testo, programmi (93%). E ancora, solo il 4% delle scuole italiane e' poco o per nulla digitalizzata, con una bassa diffusione dei software a supporto dei processi e in media oltre il 70% degli stessi gestito attraverso l'uso del cartaceo. Il 39% delle scuole risulta invece completamente digitalizzato: il 100% dei processi primari digitalizzati e almeno il 95% di quelli di supporto, adottando un software in quasi tutti i processi. La regione dove si evidenzia la maggior diffusione di scuole totalmente digitalizzate e' la Sicilia, mentre quelle in cui sono meno diffuse sono Friuli Venezia Giulia (14%) e Sardegna (17%). Tra le note dolenti, secondo l'indagine, anche una carenza di competenze: il 28% delle scuole completamente digitali lamenta una mancanza di competenze interne, ma la percentuale sale al 48% per i 'Beginners' e al 53% per i 'Non digital'. Fondamentale poi e' la disponibilita' di personale amministrativo da dedicare alla digitalizzazione: il 15% delle scuole 'Fully digital' lamenta una mancanza di personale da dedicare, il 24% delle 'Beginners' e il 40% delle 'Non Digital'.
"L'ingresso strutturale nel digitale della scuola e' avviato, ma non senza difficolta'- ha commentato Giorgio Rembado, presidente Anp - E' fondamentale ora disporre di ricognizioni sistematiche per accompagnare il processo e consentire la valorizzazione delle migliori pratiche, soprattutto all'interno delle aule, dove la resistenza al cambiamento ancora persiste. E' tempo di monitorare gli sviluppi del processo e di valutare il migliore utilizzo degli investimenti conseguenti. Non e' piu' procrastinabile il riconoscimento del merito di chi accetta la sfida mettendo in campo le proprie energie professionali". "Cio' che riempie di orgoglio- ha aggiunto Fedeli- e' che la scuola vanta un primato rispetto agli altri comparti della pubblica amministrazione con l'adozione del piano digitale. Credo che abbiamo sperimentato correttamente come coinvolgere le scuole: quasi 20 milioni sono infatti gli studenti coinvolti, 20mila dei quali che hanno fatto da vero e proprio motore interno. La digitalizzazione e' la precondizione per il rapporto con le innovazioni. Non dobbiamo fermarci e dobbiamo portare il coinvolgimento delle scuole al 100%". "Ci tengo a sottolineare- ha concluso il ministro- che la scuola non ha visto questa esigenza come fuori dalla sua portata e ha recepito il messaggio".
(Red/ Dire)