(DIRE - Notiziario settimanale Scuola) Roma, 22 mag. - "Lo Stato innovatore" e' il titolo del convegno promosso dalla vice Presidenza della Camera dei Deputati per mercoledi' 24 maggio (inizio alle ore 15.30 presso l'aula magna del palazzo dei gruppi parlamentari a Roma), che vede come relatori principali Giovanni Dosi, direttore dell'Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant'Anna, e Mariana Mazzucato, economista della UCL (University College London) e autrice del saggio che da' il titolo al convegno. Durante la giornata di studio saranno presentanti anche i risultati del progetto ISIGrowth, finanziato dall'Unione Europea nell'ambito del programma quadro Horizon 2020 e coordinato dallo stesso Giovanni Dosi per definire forme di sviluppo economico, sostenibile e inclusivo. "La cosa importante per un governo non e' fare le cose fatte dai privati, un po' meglio oppure un po' peggio, bensi' fare le cose che al momento nessuno fa" e' la citazione dell'economista britannico, il piu' influente del XX secolo, John Maynard Keynes scelta per presentare il convegno, a cui hanno confermato la partecipazione docenti universitari, come Andrea Roventini dell'Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant'Anna, rappresentanti di partiti e delle istituzioni. La sessione di apertura vedra' i saluti di Luigi di Maio, in qualita' di vice Presidente della Camera dei Deputati, e di Laura Castelli, Commissione Bilancio della Camera dei Deputati.
L'intervento di Giovanni Dosi sara' intitolato "Oltre l'austerita' e la flessibilita' del lavoro: le politiche di rilancio macroeconomico", quello di Mariana Mazzuccato "Lo Stato innovatore e le politiche industriali 'mission oriented'". Negli ultimi anni ipotesi economiche sbagliate, sottolineano i promotori, hanno supportato politiche di austerity che si sono rivelate a loro volta dannose per le popolazioni dei Paesi europei, peggiorando la crisi economica e allontanando la ripresa. L'economia pubblica di investimento in Italia ha mancato del tutto l'implementazione di politiche industriali cosiddette "mission oriented", puntando invece la maggioranza delle esigue risorse per lo piu' su incentivi a pioggia alle imprese. Tale approccio non ha comportato alcun ritorno dell'investimento effettuato ne' in termini economici, ne' di innovazione e ne' di benessere per la popolazione. Ma lo Stato puo' fare di piu' e meglio. A differenza dei privati, lo Stato dispone delle risorse, del tempo e della visione d'insieme per affrontare il rischio di investire in tecnologie ancora inesplorate. Dunque puo' e deve assumere un ruolo di "Stato innovatore", come ricordano il saggio di Mariana Mazzucato e che da' il titolo al convegno, nella societa', guidando e coadiuvando l'azione dei privati nella scoperta, nello sviluppo e nella commercializzazione delle nuove tecnologie.
(Red/ Dire)