"Vicinanza e pieno sostegno alla scuola Majorana di Avola"
(DIRE - Notiziario settimanale Scuola) Roma, 8 mag. - "Il Ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca e' attivamente impegnato ad educare le nuove generazioni alla legalita', a rendere consapevoli studentesse e studenti che il rispetto della legge e' l'unica strada per un futuro di benessere condiviso e di uguaglianza, in cui non ci sia spazio per prepotenze e discriminazioni, in cui ci sia una reale situazione di rispetto e pari opportunita'". Cosi' il ministro Valeria Fedeli in merito a quanto sta emergendo attorno alla scuola Majorana di Avola. Nell'istituto della citta' in provincia di Siracusa, il 25 marzo scorso, si e' svolta una conferenza sui temi della legalita', e successivamente l'avvocato dei familiari del boss Michele Crapula ha chiesto le registrazioni audio-video dell'incontro. Il Miur ha avviato un'indagine interna, ottenendo dal dirigente dell'istituto un resoconto su quanto avvenuto sia nella giornata del 25 marzo che nei giorni successivi.
"La dirigenza scolastica del Majorana - aggiunge Fedeli dopo aver appreso che l'accesso alle registrazioni e' stato negato - si e' comportata in maniera esemplare. E al dirigente, a tutto il personale docente e tecnico amministrativo, a tutte le studentesse e a tutti gli studenti del Majorana confermo la vicinanza mia e del Ministero che ho l'onore e la responsabilita' di guidare". "Vicinanza e pieno sostegno" da parte del ministro anche al giornalista Paolo Borrometi, da tempo sotto scorta perche' minacciato di morte, che quella mattina e' intervenuto di fronte alle classi del Majorana. "Attraverso la firma di precisi protocolli d'intesa con il Csm, l'Anac, la Guardia di Finanza, solo per citarne alcuni, il Miur - sottolinea Fedeli - ha avviato azioni di educazione alla legalita' negli istituti scolastici, perche' la scuola e' presidio culturale in cui studentesse e studenti imparano ad essere cittadine e cittadini responsabili, protagoniste e protagonisti attivi dei tempi che vivono. È all'interno del sistema di istruzione che ragazze e ragazzi vengono formati a riconoscere il male, a combatterlo.
È nell'ambito del percorso educativo che si apprende come la legalita' sia onesta', giustizia, etica, cultura della responsabilita', e del merito. E che si gettano i semi per una societa' priva di ostacoli o discriminazioni dovuti a scorrettezze. È una battaglia - conclude - che portiamo avanti uniti, noi come Ministero insieme alle scuole presenti su tutto il territorio nazionale. Alle ragazze e ai ragazzi diciamo, insieme: siamo al vostro fianco e abbiamo intenzione di sostenervi e accompagnarvi in questo percorso".
(Red/ Dire)