(DIRE-Notiziario settimanale Scuola) Roma, 30 gen. - In risposta a quanto pubblicato oggi dal quotidiano La Repubblica, l'Ufficio Scuola del Vicariato di Roma ritiene doveroso precisare quanto segue. Il disservizio relativo alla mancata assunzione degli insegnanti di religione cattolica nelle scuole dell'infanzia comunali non puo' in alcun modo essere attribuito a responsabilita' del Vicariato. L'amministrazione capitolina ha infatti fino ad oggi illegittimamente mantenuto in condizione di precarieta' gli insegnanti di religione cattolica, proponendo loro contratti di supplenza pur in costanza di un fabbisogno organico e permanente di personale (Corte di Cassazione, sent.
201/2016 e 1066/2016). Nonostante la normativa europea abbia imposto di non reiterare i contratti a tempo determinato per piu' di 36 mesi- esattamente al fine di indurre i datori di lavoro a stabilizzare i precari- il Vicariato ha ricevuto promesse e rassicurazioni fino al 7 novembre scorso, quando, senza alcun preavviso, ha appreso che quest'anno il Comune di Roma non avrebbe rinnovato il contratto a ben 51 insegnanti di religione, proprio "per colpa" della loro lunga carriera (da 4 a 18 anni di servizio).
Nonostante un colloquio con l'Assessore competente, svoltosi il 15 novembre u.s., la proposta di nomina indirizzata dal Vicariato al Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici e recante i nominativi dei 93 docenti necessari alla copertura di tutte le scuole non ha ricevuto ad oggi neppure il riscontro ufficiale previsto dalla legge: il Vicariato ha semplicemente dovuto prendere atto di una selezione tra i nominativi proposti, che ha escluso proprio i docenti meno giovani. Il Vicariato e' purtroppo mero spettatore di una vicenda dolorosa, che vede lesi sia i diritti delle famiglie che hanno scelto l'insegnamento della religione per i propri figli, sia degli insegnanti di religione, privati di lavoro dopo tanti anni di servizio. Nulla in realta' - purtroppo- dipende dal Vicariato, che sarebbe invece ben lieto di collaborare e di essere informato dei passi che l'amministrazione capitolina vorra' compiere (cosi' speriamo!) per risolvere il problema con equita' e in tempi brevi.
(Red/ Dire)