(DIRE-Notiziario settimanale Scuola) Roma, 23 gen. - Dopo i disagi nelle scuole di Roma delle ultime due settimane, gli studenti sono tornati in piazza. 'Scuole a pezzi, studenti al gelo: soldi alla scuola, non alle banche', recita lo striscione di testa. Nel mirino le carenze dell'edilizia scolastica, frutto di anni di mancati investimenti sull'istruzione, a fronte invece delle grandi cifre spese su indicazione dell'Ue per salvare le banche. "Alle scuole romane, e italiane, servirebbe un serio piano di messa in sicurezza e quanto successo negli ultimi giorni a Roma l'ha dimostrato. Cambiano i governi ma nessuno vuole affrontare questa problematica, si preferisce piuttosto continuare a regalare miliardi alle banche. Migliaia di scuola in tutta Italia non sono a norma, e a Roma larga parte del patrimonio edilizio e' del dopoguerra, se non precedente.
Serve stanziare nuovi fondi per l'edilizia scolastica garantendo una riqualificazione che sia reale e libera da speculazioni: sulle necessita' degli studenti non possono mangiare i soliti noti. Non accettiamo i tentativi del governo di nascondersi dietro ad una presunta emergenza maltempo. La scuola di oggi, che non riesce a garantire condizioni dignitose agli studenti, e' quella che hanno costruito l'Ue e i vari governi di centrodestra e centrosinistra con anni di politiche disastrose, tra cui la Buona scuola. Le responsabilita' politiche su questa emergenza sono evidenti, gli studenti in piazza oggi lo sanno e continueranno a lottare per conquistare una scuola sicura, gratuita e di qualita'". Cosi' in un comunicato Silvia Scipioni, responsabile Scuola della Fgc.
(Red/ Dire)