(DIRE-Notiziario settimanale Scuola) Roma, 23 gen. - "I decreti legislativi della Buona Scuola, approvati dal Consiglio dei Ministri, dalla prossima settimana saranno nelle mani delle commissioni istruzione di Camera e Senato e saranno una nuova occasione di ascolto e confronto con il mondo della scuola.
Colpisce il dibattito che si e' aperto sulla nuova maturita', che entrera' in vigore dal 2018, definita da alcuni editorialisti una maturita' "buonista" o del '6 politico'". Lo dice Francesca Puglisi, responsabile Scuola, Universita' e Ricerca del Pd.
"In verita' - aggiunge- il cosiddetto "6 politico" e' stato imposto dalla precedente riforma voluta dalla destra. Il Ministro Gelmini aveva stabilito che il voto di condotta facesse media con gli altri e che bastasse una sola insufficienza per non essere ammessi all'esame. Il risultato e' chiaro negli esiti dello scorso anno: il 96% degli studenti e' stato ammesso all'esame di Stato, ma il 20% di loro aveva insufficienze in una o piu' discipline, sanate poi dal consiglio di classe durante gli scrutini che trasformava le insufficienze in 6. Un'ingiustizia vera per quei ragazzi che quel 6 se lo erano meritato, rispetto a coloro che invece se lo erano visti attribuire dal consiglio di classe. Cosa cambia invece con la nuova maturita'? I voti reali dell'ultimo anno e dei due precedenti peseranno di piu' sul voto finale e il credito sara' dato dalla media dei voti, e la pagella riportera' con chiarezza l'eventuale insufficienza. Un criterio dunque senz'altro piu' trasparente per certificare conoscenze, abilita' e competenze dei ragazzi. In ogni caso ascolteremo quanto docenti, studenti e famiglie ci verranno a dire in commissione per esprimere il parere finale al Governo. Siamo convinti che la responsabilita' dei consigli di classe, nella valutazione e nella decisione dell'ammissione o meno degli studenti, debba essere ancora piu' chiara".
(Red/ Dire)