(DIRE - Notiziario settimanale Scuola) Roma, 27 feb. - Il presidente della Societa' delle Scienze Umane, fondatrice dell'Universita' Niccolo' Cusano, Stefano Bandecchi, torna a parlare dell'ultimo decreto firmato dall'ex ministra Stefania Giannini nel corso della trasmissione 'Legge o giustizia' di Radio Cusano Campus, condotta da Matteo Torrioli.
Studenti autodidatti nelle universita' tradizionali senza obbligo di frequenza: "Non ha piu' senso la distinzione tra universita' in presenza e universita' telematica, si dovrebbe parlare di corsi in cui lo studente frequenta le lezioni e corsi in cui lo studente si prepara a casa in totale autonomia. Diventa allora una barzelletta giudicare la qualita' di un corso di laurea dal numero dei docenti incardinati senza considerare l'obbligatorieta' della frequenza alle lezioni. Anzi, bisognerebbe capire come vengono spesi i soldi pubblici per gli studenti non frequentanti: li potremmo considerare come degli autodidatti che poi andranno a farsi dare un voto da un esaminatore, perche' a questo punto quello dietro la cattedra non e' piu' un professore, all'interno di un 'esamificio' nel quale gli verra' detto se conosce la materia o meno". Continua Bandecchi: "Tutto questo mi ricorda quello che succede con i privatisti a scuola o per la patente auto. Le tasse che noi versiamo vengono utilizzate quindi per mandare avanti degli atenei con professori incardinati tenendo conto del numero degli studenti, tra cui pero' anche i privatisti. Nella maggior parte degli atenei italiani il loro numero e' enorme, tanto e' vero che sono previste delle differenze di preparazione agli esami per studenti frequentanti e studenti autodidatti".
Frequenza obbligatoria nelle universita' telematiche: "Nell'universita' telematica invece la frequenza e' obbligatoria - sottolinea il presidente della Societa' delle Scienze Umane, fondatrice dell'Universita' Niccolo' Cusano, Stefano Bandecchi - gli atenei come il nostro sono obbligati a controllare che gli studenti abbiano seguito le lezioni e svolto delle verifiche alla fine di ognuna prima di poter accettare la loro iscrizione agli esami".
L'Universita' di Oxford aprira' in Francia: "E' la conseguenza della Brexit. Arrivando in Francia Oxford diventa un'universita' riconosciuta in tutta Europa. Chi si occupa di universita' nel nostro Paese non si e' ancora accorto che ci facciamo del male da soli con vincoli assurdi che non ci rendono competitivi con gli atenei stranieri. Le nostre universita' sono costrette a pagare stipendi a professori incardinati in base a un determinato numero di studenti immatricolati, nonostante i frequentanti siano magari meno della meta'. Si tratta di denaro che potrebbe essere investito in altro modo, ad esempio nella ricerca scientifica".
Le polemiche sulla didattica telematica: "Si sono dette tante cose sulla didattica telematica, temendo che non potesse fornire un insegnamento di qualita' agli studenti mentre poi da sempre accettiamo che le universita' tradizionali si siano trasformate in 'esamifici', con studenti che si presentano senza aver mai frequentato un solo minuto di lezione o aver mai avuto un confronto con il docente".
Il confronto con il Miur: "A questo punto, dopo la sospensione dell'ultimo decreto firmato dall'ex ministra Stefania Giannini, mi aspetto - conclude Bandecchi - la convocazione di un tavolo di lavoro tra professionisti seri dove poter parlare realmente di come migliorare il sistema universitario italiano e la qualita' della didattica, dobbiamo diventare concorrenti ed attrattivi delle universita' di tutto il mondo".
(Red/ Dire)