(DIRE - Notiziario settimanale Scuola) Roma, 20 feb. - Stefano Bandecchi, presidente della Societa' delle Scienze Umane, fondatrice dell'Universita' Niccolo' Cusano, e' intervenuto ai microfoni della trasmissione 'Ecg' condotta da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus. Bandecchi ha commentato alcuni dati legati al mondo delle Universita': "Duecento milioni di studenti in tutto il mondo studiano alle Universita' ma l'Italia resta al palo per numero di laureati? Purtroppo questo non e' l'unico settore in cui l'Italia sta rimanendo indietro. E' tutto figlio di una cattiva gestione, una cattiva politica e una cattiva mentalita'.
Negli ultimi vent'anni ho sempre sentito dire che studiare e che laurearsi servisse a poco, si e' sempre cercato in Italia di sminuire questa situazione. Sul mondo delle universita' in Italia l'informazione e' scorretta e faziosa. E infatti in Italia qualcuno mi dovrebbe spiegare come si misura la qualita' degli Atenei".
Su quello che e' stato ribattezzato come decreto 'ammazza-telematiche' Bandecchi e' categorico: "Il decreto e' stato chiamato ammazza-telematiche per ignoranza. E' proprio sbagliato il concetto, questo decreto ammazzava diverse universita' statali e diverse universita' private. Era sbagliato all'origine e l'Anvur se ne e' accorto, cosi' come la conferenza dei Rettori. Si parlava di qualita' della didattica abbinata alla numerosita' dei professori. La qualita' non sta nella numerosita' e la numerosita' degli studenti non puo' dare origine alla numerosita' dei professori, perche' nelle Universita' statali e non in Italia non c'e' l'obbligo di frequenza. Le Universita' italiane sono gestite male, sono in mano a dei professori che non hanno nessuna esperienza manageriale, non l'hanno mai avuta e nessuno gli ha mai insegnato ne' a fare i professori ne' a fare i manager.
Mettiamo in mano le nostre Universita', per un valore di 5.8 miliardi, a persone che sono evidentemente inadeguate. Nel resto del mondo il mondo accademico e didattico e' totalmente separato dal mondo amministrativo e logistico".
Bandecchi poi ha detto la sua sull'importanza dell'insegnamento in metodologia e-learning: "Oggi abbiamo dei sistemi fantastici, se Einstein fosse ancora vivo potrebbe fare lezioni a tutto il mondo attraverso la metodologia e-learning grazie a Internet. Per la prima volta da quando esiste l'umanita' c'e' la possibilita' di puntare realmente alla comunicazione dell'eccellenza a tutti e c'e' chi vorrebbe negarla. Accadono davvero delle cose strane in questo Paese".
Da Bandecchi, infine, un appello: "L'Universita' italiana oggi potrebbe cogliere un'opportunita' fantastica. Con la Brexit gli inglesi hanno perso il 15% degli studenti europei e il 18% degli studenti extracomunitari. Si tratta di 650.000 studenti circa, un indotto miliardario che potrebbe valere qualche punto del nostro prodotto interno lordo e che noi continuiamo ad ignorare con un'altra legge assurda, quella che prevede che nelle Universita' italiane ci sia un numero chiuso di stranieri che possano entrare. I tedeschi e i francesi si stanno arricchendo con questa cosa. Lancio un appello al Ministro dell'Universita' e della Pubblica Istruzione: bisogna aprire un tavolo di lavoro con esperti di didattica, didattica e-learning e didattica in presenza. La massima qualita' puo' portare risultati eccellenti ed e' ridicolo oggi pensare che il comparto universitario italiano possa essere un comparto che crei debiti per lo Stato invece di portare denaro a questa nazione".
(Red/ Dire)