(DIRE-Notiziario settimanale Scuola) Venezia, 6 feb. - Il Miur (Ministero istruzione, universita' e ricerca) "non e' stato coinvolto in alcun modo nella realizzazione dello spettacolo sul bambino transgender Fa'afafine e non ha avuto alcun ruolo nella promozione nelle istituzioni scolastiche della medesima iniziativa". La dichiarazione, riportata dall'assessore veneto alla Scuola Elena Donazzan, sarebbe del ministro all'Istruzione Valeria Fedeli, a cui nei giorni scorsi proprio Donazzan aveva scritto, chiedendo di non proporre lo spettacolo in questione.
Nella lettera di risposta Fedeli chiarisce che "nel rispetto delle norme dell'autonomia scolastica, soltanto le singole scuole possono stabilire l'opportunita' di partecipare agli spettacoli teatrali" ma che, comunque, trattandosi di attivita' extracurricolari, "la partecipazione degli studenti agli stessi e' considerata facoltativa e prevede il consenso dei genitori che possono astenere i propri figli in caso di non accettazione". A fronte di quanto dichiarato dal ministro, afferma l'assessore, "ritengo necessario accendere i riflettori sull'obbligatorieta' degli istituti scolastici di informare i genitori sui contenuti di tutte le attivita' extracurricolari, e a mio avviso non solo, a cui prendono parte i loro figli".
Donazzan si dice infatti certa che "se molti papa' e mamme fossero pienamente al corrente della portata dell'iniziativa, non autorizzerebbero i docenti a condurre i loro bambini ad uno spettacolo che ha l'intento dichiarato di mettere in crisi la loro identita' sessuale e la loro stabilita' psicoaffettiva", ovvero Fa'afafine, "uno spettacolo che veicola e legittima l'ideologia gender". La Regione, e l'assessorato in particolare, mettera' in campo "tutte le azioni necessarie per monitorare l'obbligo secondo cui le scuole devono informare i genitori sui contenuti delle attivita' a cui partecipano gli studenti", conclude Donazzan.
(Red/ Dire)