(DIRE - Notiziario settimanale Scuola) Pisa, 10 apr. - "È un'ipotesi infondata. Il nostro Paese deve creare posti di lavoro con la tecnologia. E, quindi, deve puntare a un mercato della conoscenza e sulla scienza e quindi su nuovi prodotti, nuove tecnologie da poter mettere sul mercato, creando cosi' lavoro piu' qualificato, quello al quale ambiscono i nostri giovani. Di conseguenza, non vedo un vero problema". Cosi' il rettore del Sant'Anna di Pisa, Pierdomenico Perata, parlando con la 'Dire' a margine di un convegno sull'industria 4.0 organizzato da Ambrosetti nella sede della scuola superiore di studi universitari, premessa del Technology forum 2017, che e' in programma per il mese di maggio. "Ignorare il fatto che esista un modo di fare industria diverso da quello attuale, e non credere che la rivoluzione 4.0 sia ineludibile vuol dire, quello si', condannare i nostri giovani alla disoccupazione- insiste sul punto- Il mercato e' gia' molto competitivo e il nostro Paese non puo' certo competere col costo del lavoro. Deve competere con la qualita' dell'occupazione e con la capacita' dei nostri giovani di creare nuovi prodotti".
Il rettore Perata promuove il piano del ministro Carlo Calenda, che ha previsto investimenti per 1,3 miliardi di euro. "È il primo vero progetto credibile che va nella direzione dell'industria 4.0- ammette- quindi lo guardiamo con ottimismo, pensiamo che sia un primo passo ben fatto, perche' prevede una molteplicita' di azioni a favore delle imprese che adottano i modelli di sviluppo e anche per le universita' che sapranno mettersi in gioco, aumentando la capacita' di fare sistema col mondo delle aziende". Un ruolo significativo passera' anche dallo stesso Sant'Anna. "Possiamo fare quello che facciamo gia' da molti anni- sottolinea il rettore- cioe' mettere al servizio del mondo dell'industria le nostre competenze. Per questo- aggiunge-, crediamo che la scuola possa ben rappresentare il modello di centro di competenza che il ministro dello Sviluppo Economico ha pensato nell'ambito del progetto dell'industria 4.0". Vale a dire, "l'universita' come luogo ove le imprese trovano le competenze per poter innovare e cambiare il proprio modello di processo e i propri prodotti, utilizzando le tecnologie abilitanti dell'industria 4.0, quali il cloud, la sicurezza informatica, la robotica, la realta' virtuale, per citarne solo alcune".
L'incontro alla scuola Sant'Anna organizzato da Ambrosetti club, che a sua volta fa riferimento a 300 amministratori delegati, si articola in 4 tipi di interventi: le caratteristiche dell'ecosistema efficace per l'innovazione; una tavole rotonda sul tema del lavoro, delle tecnologie e del management dell'innovazione; un dibattito sulle fonti di finanziamento per gli investimento; un confronto con le aziende che sono passate dalla teoria alla pratica.
(Red/ Dire)