(DIRE - Notiziario settimanale Scuola) Roma, 3 apr. - "La prima cosa che voglio dire e' che faro' e' la terza conferenza stampa per spiegare che l'alternanza scuola-lavoro e' solo un'innovazione didattica". Cosi' il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli ai circa 150 studenti di istituti di istruzione superiore e di enti di formazione professionale che hanno partecipato all'incontro "Giovani, scuola, societa', lavoro" organizzato da Cisl all'istituto di istruzione superiore 'G.
Galilei' di Roma. "Era necessario far seguire subito una carta dei diritti degli studenti - ha proseguito il ministro, rispondendo alle domande di alcuni studenti -, ma anche la formazione per docenti ed imprese". Per questo da settembre il ministro annuncia tre operazioni: "Sul sito del ministero si potranno segnalare abusi ed errori. Verranno pubblicati la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza e gli schemi per la qualita' dei progetti nei diversi settori per capire cosa significa alternanza". Seconfo Fedeli, "c'e' stata una straordinaria confusione tra l'alternanza scuola-lavoro e la formazione professionale".
Due le proposte di Fedeli annunciate nel corso dell'incontro: "Ho gia' proposto per il Consiglio di istruzione europeo di maggio l'estensione dell'Erasmus alle famiglie che non possono permetterselo economicamente, perche' i dati ci dicono che i ragazzi che fanno Erasmus hanno uno sbocco di qualita' nell'80% dei casi. Dobbiamo poi operare, ovviamente con gradualita', per consentire alle ultime classi delle scuole superiori di poter costruire un Erasmus". "Penso - aggiunge Fedeli- che si sia iniziato a fare investimenti in scuola, universita' e ricerca.
Non sono sufficienti. Il problema che non si e' capito e' che il quarto goal dell'agenda Onu 2030, che parla degli investimenti sulla scuola, serve ad affrontare anche gli altri punti sul lavoro e degli sbocchi professionali". Professioni che nel 40% dei casi, dice Fedeli, "sono in cambiamento costante". "Dobbiamo insegnare ai ragazzi ad imparare costantemente" dichiara il ministro, che conclude con un impegno sul valore della partecipazione: "Ha una logica incontrarsi, discutere prima di prendere le decisioni. Altrimenti e' solo un racconto. La scuola e' degli studenti e per gli studenti".
(Red/ Dire)