Presidente del Senato incontra ragazzi del Petrone di Campobasso
(DIRE-Notiziario settimanale Scuola) Roma, 24 ott. - "Spesso incontro ragazzi che hanno partecipato in passato ad iniziative come questa e mi gratifica molto il fatto che mi dicano: 'Sa, mi ricordo quello che lei ha raccontato. Da quel momento non mi e' nemmeno passato in mente di poter fare qualcosa di illegale'.
Questo e' bellissimo e vuol dire che l'incontro ha lasciato una traccia". Cosi' a Diregiovani il presidente del Senato Pietro Grasso commenta la sua presenza all'incontro con gli studenti molisani nell'auditorium dell'Istituto comprensivo 'Petrone' di Campobasso sul tema della legalita'. Doppia tappa per l'ex Procuratore nazionale antimafia, intervenuto anche al Teatro Savoia del capoluogo molisano dove sha assistito con 350 studenti delle scuole secondarie allo spettacolo tratto dal suo omonimo libro 'Per non morire di mafia'.
Un'iniziativa organizzata dall'Ufficio scolastico regionale del Molise in due appuntamenti dedicati a istituzioni, democrazia, legalita' ed Europa, per ribadire il valore della testimonianza di chi ha combattuto la mafia in prima linea negli anni piu' bui dello strapotere di Cosa Nostra.
L'evento si inserisce nella cornice dei percorsi messi a disposizione dalle scuole molisane per permettere ai ragazzi di formarsi alla cultura della legalita'. "Cultura della legalita' - continua Grasso - non e' solo rispettare le regole, ma soprattutto mostrare fiducia verso valori quali tolleranza, uguaglianza, liberta', giustizia e non violenza che devono informare l'individuo. Un passaggio culturale - conclude - che non deve prescindere dalla repressione di forze dell'ordine e magistratura e dall'azione delle istituzioni, che devono comprendere che la mafia e' un fenomeno complesso, non solo criminale, ma anche economico, sociale e politico".
Grasso si e' raccontato agli studenti non tralasciando i dettagli piu' personali della sua carriera a contatto con alcuni dei magistrati che poi sarebbero stati uccisi da Cosa Nostra negli anni delle stragi. Dall'incarico di magistrato a latere del maxi processo contro la Cupola, alle minacce ricevute dalla moglie e dal figlio, fino all'incarico di Procuratore nazionale antimafia, un impegno portato avanti "con senso del dovere, con coscienza" facendo "quello che mi spettava fare, anche se altri non collaborano con quello che io facevo". Questo senso del dovere, dichiara Grasso ai ragazzi, "ti porta a fare fino in fondo il tuo dovere".
Presente all'incontro con il presidente del Senato anche il dirigente titolare dell'Usr Molise Anna Paola Sabatini che, assieme agli studenti, ha consegnato nelle mani del presidente vari doni a ricordo dell'iniziativa.
(Wel/ Dire)