(DIRE-Notiziario settimanale Scuola) Roma, 17 ott. - "Non ci mettiamo a fare una legge sui compiti a casa senno' facciamo ridere, la parola d'ordine e' buonsenso. Ci sono una serie di questioni che fanno discutere: una riguarda i compiti a casa, un'altra la valutazione non a numeri ma a lettere, un'altra ancora la possibilita' di non bocciare piu' ma di promuovere sempre. La parola d'ordine e' buonsenso. Se si usa nessuno puo' dire che i compiti non vanno dati e nessuno firmera' una petizione". Lo ha detto il sottosegretario al Miur, Gabriele Toccafondi, in una intervista al Quotidiano Nazionale.
"La scuola e' un luogo di formazione, prima di tutto ci vuole il dialogo: se si parte con le petizioni o la chiusura degli insegnanti arriviamo a quello che vediamo. Detto questo i compiti non hanno mai fatto male, soprattutto se non si fa il tempo pieno. Rispetto alle generazioni passate- prosegue il sottosegretario- anche rispetto alla mia, il maestro l'insegnante o il preside appaiono depotenziati. Quello che dice Renzi e' fondamentale non perche' semplicemente siamo davanti a un'istituzione che va rispettata, ma perche' non si puo' partire dal non rispetto verso chi cura per otto ore al giorno i nostri figli. Crediamo negli insegnanti, tant'e' che ne abbiamo assunti 150mila a tempo indeterminato. Il preside ha piu' responsabilita', fare il dirigente e' un onore e un onere, deve fare delle scelte pubbliche e poi essere valutato. Senza questo depotenziamo la scuola come strumento di educazione. Anche rispetto ai voti o alla possibilita' di bocciare non dobbiamo avere paura della scuola che valuta, ma di quella che non fa il suo lavoro".
(Wel/ Dire)