Ricerca Amplifon-Ecophon: semplici accorgimenti in aiuto
(DIRE-Notiziario settimanale Scuola) Roma, 21 nov. - Studenti smemorati, con scarse abilita' di linguaggio e di comprensione. La colpa potrebbe non essere solo dei ragazzi, ma del rumore scolastico. Il continuo brusio, lo stridere del gesso sulla lavagna, le sedie e i banchi che strisciano sul pavimento: nelle classi italiane si superano spesso i 70 decibel e studi recenti dimostrano come un eccesso di rumore possa impattare negativamente sul rendimento degli allievi, facendo diminuire le capacita' mnemoniche, di comprensione dei testi e delle lezioni. Inoltre al rumore interno - prodotto dagli studenti e amplificato da edifici con una scarsa qualita' acustica - si aggiunge spesso il rumore esterno: circa il 12% delle scuole italiane, infatti, e' vicino a un aeroporto, il 9% e' nei pressi dell'autostrada e l'8% si trova a un chilometro da una zona ad alto inquinamento acustico.
In occasione della Giornata internazionale degli studenti (17 novembre) gli esperti lanciano l'allarme sul legame tra l'eccesso di decibel e la riduzione delle capacita' di apprendimento, rivelando inoltre come dietro l'etichetta di "alunno disattento e poco diligente" possa a volte nascondersi una ridotta sensibilita' uditiva non individuata. Oggi si calcola, infatti, che quasi 1 adolescente su 5 (il 17% dei ragazzi tra i 12 e i 19 anni) conviva con un disturbo uditivo da rumore che, se non identificato e trattato, si associa spesso a scarsi risultati scolastici, puo' poi tradursi in basse performance lavorative e in minori opportunita' professionali.
"I disturbi dell'udito che si presentano durante l'infanzia e l'adolescenza- commenta la professoressa Claudia Aimoni, Dipartimento di Scienze biomediche e chirurgico specialistiche dell'Universita' di Ferrara- possono causare riduzioni nella capacita' di attenzione e di concentrazione, difficolta' di lettura e di comprensione, con conseguenze negative sul rendimento scolastico. Tanto che spesso, dietro un bambino considerato problematico, possono celarsi disturbi uditivi non riconosciuti e, dunque, non trattati. Oggi l'udito dei piu' giovani e' messo a dura prova da fattori ambientali, come citta' o edifici scolastici particolarmente rumorosi, ma anche da stili di vita e abitudini rischiosi: mi riferisco, ad esempio, all'ascolto della musica direttamente dalle cuffie o dagli auricolari e la diffusione dei giochi elettronici immersivi, con il volume che puo' raggiungere o superare gli 85-90 decibel. Le conseguenze sono preoccupanti: oggi le stime indicano che il 12% dei ragazzi tra i 6 e i 18 anni e il 17% tra i 12 e i 19 anni presenti un danno uditivo da rumore. Per questo motivo nelle scuole italiane - conclude la professoressa Aimoni - e' importante abbassare i decibel: infatti, il rendimento e il rumore sono da sempre acerrimi nemici".
Il legame tra rumore e rendimento. La continua esposizione ai rumori puo' indurre il rilascio di cortisolo: un eccesso di questo ormone compromette la funzione nella corteccia prefrontale, impattando negativamente sul ragionamento, sul controllo degli impulsi e sulla capacita' di pianificazione. La corteccia prefrontale ha anche un ruolo nelle capacita' mnemoniche a breve termine. Inoltre, lo stress derivante da un continuo rumore di sottofondo puo' far diminuire i livelli di dopamina, impattando cosi' in maniera negativa sull'apprendimento e sulla memoria.
Gli accorgimenti. Per ridurre il rumore scolastico possono essere sufficienti alcuni semplici accorgimenti, tra cui incentivare l'uso delle lavagne elettroniche e posizionare feltrini sotto le sedie e i banchi. La strategia piu' efficace per proteggere l'udito degli studenti e per metterli nelle migliori condizioni di imparare e' pero', senza dubbio, l'insonorizzazione delle aule scolastiche. In Italia, negli ultimi anni, sono stati fatti alcuni esperimenti. Ad esempio presso l'Istituto Cavalieri di Milano e' stata realizzata, grazie al supporto di Amplifon e di Ecophon Saint-Gobain, un'innovativa aula senza rumore: infatti, l'applicazione di speciali pannelli fonoassorbenti e di una speciale parete "mangia-decibel" ha permesso di dimezzare il cosiddetto "tempo di riverberazione", la variabile di riferimento per la valutazione del profilo acustico di un ambiente.
Questi i consigli per ridurre il rumore scolastico, realizzati per Amplifon con la consulenza della professoressa Claudia Aimoni: - evitare la costruzione di scuole in zone ad alto inquinamento acustico, vicino ad aeroporti o autostrade - incentivare l'uso delle lavagne elettroniche - posizionare i feltrini sotto le sedie e i banchi - ricorrere a impianti di amplificazione o applicare pannelli fonoassorbenti - impedire l'uso di cuffie e di auricolari in aula - educare gli studenti a una corretta ecologia sonora - mantenere un volume di voce moderato, senza alzarlo per sovrastare il brusio.
(Wel/ Dire)