Il Garante infanzia al convegno organizzato a Montecitorio
(DIRE-Notiziario settimanale Scuola) Roma, 21 nov. - "La nostra idea di investimento nel futuro e' proprio investire nella cultura del rispetto". Lo sottolinea l'Autorita' garante per l'infanzia e l'adolescenza, Filomena Albano, che ha promosso presso la Sala della Lupa di Montecitorio, l'incontro 'Dal conflitto al rispetto - Verso una cultura della mediazione', che e' stato aperto da un intervento musicale delle 'Voci Bianche' della scuola di canto corale del Teatro dell'Opera di Roma e a cui ha assistito anche la presidente della Camera, Laura Boldrini.
L'evento, con il saluto introduttivo di Michela Vittoria Brambilla, presidente della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, ha proposto una riflessione sull'importanza di imparare a gestire le tante situazioni conflittuali tra bambini e ragazzi, per trovare il giusto equilibrio nel rapporto con gli altri, e ha presentato alcune esperienze di mediazione che riguardano il contesto familiare, scolastico e penale.
"Abbiamo voluto parlare di tre approcci diversi, mediazione familiare, scolastica e penale, perche'- spiega Albano- crediamo che si debbano gestire i conflitti, fin dall'infanzia e l'adolescenza, in ambiti diversi. Pensiamo che imparare a gestire i conflitti significa attraversare il conflitto per superarlo, individuare nuove modalita' per relazionarsi con gli altri, bandire ogni forma di aggressivita', ogni idea di superamento dell'altro".
Per raccontare esperienze di mediazione sono intervenuti tre esperti, il professore Daniele Novara, che ha lunga esperienza nella pratica della mediazione scolastica, Monica Velletti, magistrato e presidente della sezione italiana di Gemme (Groupement europe'en des magistrat pour la mediation) che ha parlato di mediazione familiare e infine Elio Lo Cascio, mediatore penale di Palermo. L'attore Alessio Boni ha letto alcune testimonianze di ragazzi che hanno gia' vissuto esperienze di mediazione penale.
La mediazione familiare, continua la Garante per l'Infanzia, "e' indispensabile perche'" in caso di conflitti "si cessa di essere coppia ma non si smette di essere genitori e quindi bisogna imparare a gestire la famiglia dissolta per il bene dei figli". La mediazione scolastica, osserva Filomena Albano, "e' importante perche' nell'ambito della scuola i bambini e i ragazzi sempre piu' spesso sono stimolati anziche' al rispetto a forme di aggressivita' e di violenza diffuse". La mediazione penale, "e' una nuova frontiera all'interno del concetto piu' ampio di giustizia riparativa, e' la gestione del conflitto tra l'autore del reato e la vittima".
L'Autorita' Garante sta investendo in un progetto di mediazione scolastica. "Pensiamo di organizzare degli incontri di sensibilizzazione presso la sede dell'Autorita'- annuncia la presidente- attraverso una 'call' che dirameremo attraverso il nostro sito e che si occupera' di selezionare alcune scuole che da ogni parte d'Italia verranno nella nostra sede, apprenderanno i rudimenti della mediazione e, in una sorta di contaminazione positiva, una volta tornati nei loro ambiti territoriali, si preoccupano di diffonderla in modo che, a macchia d'olio, si estenda in tutto il Paese".
Anche alla luce dei sempre piu' frequenti fenomeni di bullismo e cyber-bullismo, l'idea della Garante e' di agire nelle scuole "in pre-prevenzione" promuovendo la "cultura del rispetto dell'altro proprio come modalita' nuova di approccio che bandisce ogni forma di violenza e di aggressivita' e quindi, alla radice, ogni fenomeno di bullismo".
(Wel/Dire)