"Disagio mostruoso negli studenti, ma cosi' insegnanti sprecati"
(DIRE-Notiziario settimanale Scuola) Roma, 14 nov. - Tra i 16.000 studenti certificati dell'Emilia-Romagna (su una popolazione scolastica di 550.000 alunni) molti non dovrebbero avere l'insegnante di sostegno. O almeno non per tutto l'orario scolastico. Ne e' convinto il provveditore Stefano Versari, che chiede un "intervento della politica". Si tratta, come ha spiegato il numero uno dell'Usr nell'audizione tenuta in Regione, di sovvertire l'idea "che ad un bambino con certificazione debba corrispondere una copertura totale di tutte le ore d'insegnamento con un insegnante di sostegno. Capisco che cadano in questo tranello le famiglie preoccupate per il proprio figlio, non puo' caderci la societa'". Versari, rispondendo alle domande dei consiglieri regionali, si infervora. "Possibile che, come e' capitato, ad un ragazzo di 18 anni, sordo ma senza altra disabilita', avesse tra insegnante di sostegno, educatore e logopedista 18 ore di accompagnamento alla settimana? L'anno dopo esce da scuola e ha zero ore di supporto, dopo cascano sulle spalle dei genitori".
Ma l'insegnante di sostegno, sottolinea Versari, "non e' un educatore. E io lo spreco in questa maniera? Il mio problema non e' risparmiare, ma spendere al meglio i posti che mi sono stati dati. Invece dalla scuola speciale solo di bambini con handicap stiamo arrivando alla scuola dei separati in classe. Cosi' non insegnamo niente, non li integriamo. Dobbiamo insegnare a questi ragazzi quello che si puo' come abilita' di vita. Non e' pensabile che abbiamo bimbi autistici con ore e ore di sostegno e quando escono non riescono a fare nulla. Posso insegnare loro che quando escono di casa devono portare con loro le chiavi oppure a fare la spesa al negozio? Cosi' li stiamo bruciando, li stiamo perdendo".
La colpa e' un po' anche della politica. "Se il genitore mi chiede ore in piu' di sostegno e il politico dice 'vergogna che non glielo hai dato' abbiamo fallito", sottolinea Versari. Che poi fa un altro esempio. "Mi anno chiamato da Reggio Emilia perche' ci sono 20 ragazzini che non vogliono uscire dalla loro stanza. Gli unici che riescono ad intrattenere un rapporto con loro sono alcuni loro insegnanti. Sta esplodendo un disagio mostruoso nei ragazzi, togliamo i falsi problemi e affrontiamo quelli reali". Passando ai numeri, gli studenti certificati con disabilita' sono cresciuti del 26,6% negli ultimi sei anni, mentre posti di sostegno sono aumentati del 29,5% (il rapporto si e' assestato in un posto ogni due allievi).
"A conti fatti- ha detto Versari- in cinque anni abbiamo 2.800 bambini certificati in piu'. Per queste ragioni, a seguito di una procedura complessa che richiede la valutazione da parte di una commissione, l'Ufficio scolastico regionale ha autorizzato quest'anno 2.182 posti di sostegno 'in deroga' (in piu' per quest'anno) per una spesa di 100 milioni di euro. La procedura di attivazione dei posti in deroga non puo' che avvenire dopo l'avvio dell'anno scolastico quando arrivano le richieste dei posti, che vanno valutate sulla base della gravita' dell'handicap dell'alunno e del contesto della classe in cui e' inserito.
Sarebbe dunque auspicabile che crescesse l'assegnazione dell'organico di diritto, cosi' potrebbero diminuire le deroghe permettendo una continuita' didattica".
Sempre sul numero degli alunni certificati, Versari ha anche spiegato che si riscontra una significativa differenza numerica da un'Ausl all'altra. "A Ferrara- ha detto- c'e' una certificazione doppia rispetto a Piacenza. Il tema delle differenze di diagnosi tra territori, che riguarda la sanita'- ha detto raccogliendo il consenso della commissione- andrebbe approfondito". Quanto all'avvio difficile dell'anno scolastico, infine, "la scelta fatta dal legislatore di prevedere una mobilita' per 205.000 docenti in tutta Italia ha avuto delle conseguenze inevitabili sull'avvio di questo anno scolastico.
Anche perche'- sottolinea il direttore dell'Usr- e' stata fatta slittare al 15 settembre l'assegnazione degli incarichi per le supplenze annuali, che negli anni passati veniva fatta entro il 31 agosto. Aver posticipato le procedure di due settimane ha comportato che in alcune classi non ci fosse il docente che avrebbe dovuto esserci. I ritardi non sono dunque imputabili all'inefficacia dell'amministratore, ma a scelte fatte dal legislatore consapevolmente, bilanciando interessi differenziati con qualche instabilita' iniziale".
Giuseppe Paruolo, il presidente della commissione Istruzione, ha spiegato che l'audizione e' nata "anche su sollecitazioni dal mondo della scuola. Ci preme capire se da parte nostra ci sono misure che possiamo mettere in campo per aiutare questa prima fase di partenza della riforma della scuola, di cui pensiamo poi nel lungo periodo si potranno apprezzare i benefici".
(Wel/ Dire)